Tassi di interesse pagina 167
Pesa scandalo tangenti che coinvolge premier Rajoy. L’opposizione chiede la sua testa. In avvo ribasso del 2%, poi l’andamento migliora dopo i dati MPI (salito al 46,1). Euro sopra $1,36.
Gli investitori si mettono alle spalle i timori sull’economia Usa e le parole della Fed. Bene banche e STM. Saipem recupera (oltre +3%) dopo il tonfo di ieri. MPS in lieve progresso. Focus anche su delusione conti Deutsche Bank. Ftse Mib +6% da inizio 2013.
Sono gli stessi problemi gia’ visti in Portogallo, Spagna e Irlanda: ma messi tutti insieme. Sara’ un bel test per i leader europei e non va assolutamente preso sotto gamba. Tutti di dettagli.
Dow Jones -0,32% a 13909, S&P500 regge quota 1500. Nel quarto trimestre gli Stati Uniti registrano una crescita negativa (-0,1% su base annuale). A deprimere i mercati la conferma della Federal Reserve che i tassi di interesse si manterranno “eccezionalmente bassi” fino a che la disoccupazione non scenderĂ al 6,5%. VIDEO: “banche centrali gonfiano bolla bond”.
Il progetto di innovazione basata sul foglio di carbonio non ha precedenti nella storia: dieci anni di ricerca. Stanziato un altro miliardo per supercomputer “umano”. Partecipa anche l’Italia.
Alla fine del 2012 sono confluiti ben 100 miliardi di euro in Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna. L’acronimo reputato da molti infamante ora è destinazione di fondi e capitali. Si parla di “esuberanza razionale”. ReggerĂ ?
E’ il quarto anno consecutivo in cui le risorse scarseggiano. Offerta sempre piu’ bassa della domanda alimenta un naturale rincaro dei prezzi. Gli analisti si aspettano in media un balzo di almeno il 17% a $28.750 per tonnellata nel 2013.
Cio’ significa che ai contribuenti europei, gia’ tartassati dalle misure di rigore, sara’ richiesto un nuovo sforzo economico. Allarme sul valutario: yen in caduta libera, dopo i dati sull’inflazione in Giappone.
Gli Usa devono evitare diete dimagranti, mentre l’area euro deve ricorrere ad “aggiustamenti” di bilancio. Alert in Giappone: per il secondo anno consecutivo registra un saldo della bilancia commerciale negativo. Rischia di rilanciarsi attraverso la spesa pubblica.
Non e’ da escludere una perdita del 20% quest’anno. A dirlo non sono un gruppo di sconosciuti economisti indipendenti, ma lo stesso segretario al Commercio argentino, Guillermo Moreno.