Terrorismo pagina 64
Molotov contro sedi di partito e colpi di kalashnikov contro lo studio del premier Samaras: giornali collegano l’escalation di violenza alla chiavetta Usb contenente i nomi dei politici evasori con conti all’estero, tra cui ex ministro Papacostantinou.
Dopo i rapimenti in Algeria – finiti con la morte di 35 ostaggi – il confronto militare tra tribu’ e jidahisti e’ diventato un caso di portata internazionale. L’Italia entra in guerra, offrendo supporto logistico alle truppe francesi. Terzi: “Saremo a fianco di Parigi”.
Attacco terroristico ad Atene contro la sede del partito di maggioranza. “Obiettivo degli spari era l’ufficio del Premier, dove è stata trovata una delle nove pallottole sparate“. Nessuno è rimasto ferito.
Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, un ex senatore repubblicano Chuck Hagel sostituira’ Panetta. John Brennan al posto di Petraus. A ore l’annuncio ufficiale.
Secondo l’intelligence svizzera la banca dati che contiene le informazioni segrete sulla lotta agli attacchi hacker sarebbe stata sabotata. Sospettato un anziano tecnico informatico.
La busta conteneva una sostanza polverosa. Messaggio di minaccia, ma non e’ antrace. Il 118 sta organizzando il trasporto all’ospedale Spallanzani di sette persone entrate in contatto con il contenuto.
Il progetto e’ di un digital maker texano. Vorrebbe lanciare la sua Wiki Weapon, l’arma di plastica stampabile in 3D. L’intento e’ ‘pacifico’: richiamare l’attenzione dei governi sul problema delle armi fai da te.
Un altro che “scende in campo”: non se ne può più. E poi: conti in profondo rosso (-20 milioni) per il fondo Charme (Lussemburgo) facente capo al gaga’ di 64 anni che guida Ferrari e Poltrona Frau. Documento: tutti gli uomini di Montezemolo. Compreso il magnate russo Victor Vekselberg. Le manovre per il governo Monti-eternità.
Allarme al palazzo Sagerska di Stoccolma. La guardia del corpo si e’ uccisa. La dinamica dell’attacco non è affatto chiara. In casa si trovava uno dei figli del premier. La famiglia sta bene.
Così il primo ministro israeliano: “garantisco che se sarò rieletto primo ministro non permetterò all’Iran di dotarsi dell’arma atomica”. E su un eventuale attacco a Teheran: “Sono in grado, se devo farlo”.