Trading online pagina 588
Il Dow Jones supera quota 14.500 per la prima volta in assoluto, a fronte di uno S&P 500 che oscilla attorno ai massimi storici. La lotta tra rialzisti e ribassisti sembra vedere incontrastati vincitori i primi. Ma, tradotto, in numeri, cosa dice il sentiment?
Il colosso di Wall Street è per caso una banca troppo grande da gestire? Traballa la poltrona del numero uno Jamie Dimon. Sforzi ripetuti del colosso per nascondere le perdite legate a operazioni di trading.
Summit Ue: in una bozza leader si dicono pronti a elargire a Francia, Spagna e Portogallo più tempo per il raggiungimento dei target di bilancio. Lo Stoxx 600 si appresta a terminare in rialzo la quarta settimana consecutiva. Ftse Mib +2,45%. Spread cala a 315.
Wall Street continua ad aggiornare nuovi massimi, in un contesto di continuo scollamento tra mercati e realtà. Basti pensare che negli ultimi 4 anni oltre 10 mila miliardi di dollari sono affluiti nella Borsa.
Attenzione ai rientri di volatilità sui rapporti di cambio principali. Riguardo al rapporto tra euro/dollaro, occhio all’eventuale ritorno sopra 1.3015, che potrebbe far rivedere…
Il grafico mostra livelli tecnici che devono essere attentamente monitorati per riuscire a comprendere come i mercati si muoveranno. Il range da tenere d’occhio per non essere colti alla sprovvista da una correzione.
Persi 17 miliardi. Rischio ingovernabilità emerso delle urne condiziona le borse mondiali. Balzo dell’oro, petrolio ai minimi in sette settimane. Pesano perdite bancari. Consob vieta vendite allo scoperto su Intesa SanPaolo. Tassi sui BTP balzano +11,40% al 4,87%. Rischio default piu’ alto della Spagna.
Non solo la Bce non fa niente per agire contro il valore della moneta unica, Draghi ha reticenze anche a utilizzare l’espressione guerra valutaria. Che fine faranno le esportazioni?
Ftse Mib +0,41%. Focus sul titolo Ing: nel quarto trimestre utili inferiori alle attese. Consob impone divieto di vendite allo scoperto su Finmeccanica. Draghi preoccupato per l’euro forte: la moneta unica scivola sotto $1,35. Spread scende di oltre il 5% a quota 270.
Il 1° marzo si avvicina. Balzello differente a seconda degli strumenti oggetto delle transazioni finanziarie. Leggi dettagli su titoli italiani e su esenzioni. L’opinione di Pietro Di Lorenzo