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A Piazza Affari il titolo UniCredit registra una flessione contenuta. Le azioni ordinarie, dopo un avvio a +0,3%, calano -1,60% a 12,90 euro rispetto al prezzo di venerdì rettificato, a 13,11 euro, dopo lo stacco del diritto di opzione. I diritti invece, il cui valore è stato fissato a 13,05 euro allo stacco, soffrono un
“Incertezza in merito alle modalitĂ con cui un eventuale Stato membro uscente possa gestire le proprie attivitĂ e passivitĂ correnti denominate in euro”.
Lo sconto sul prezzo teorico del 38% supera le stime degli analisti che avevano previsto invece un 30-35%, segno che banca e consorzio di garanzia non vogliono correre rischi.
“Sui bond subordinati non vedo alcuna preoccupazione”. E’ quanto ha affermato Gianni Papa, direttore generale di Unicredit nel corso di un’audizione alla Commissione Finanze della Camera. Papa ha precisato: “Abbiamo immediatamente comunicato alla clientela nel dicembre 2015, quando sono entrate in vigore, tutte le procedure di bail in e non abbiamo più venduto questo tipo
Peggioramento del titolo UniCredit a Piazza Affari, dopo la comunicazione dei dettagli dell’operazione di aumento di capitale, che partirà la prossima settimana, il 6 febbraio. Gli investitori guardano soprattutto al prezzo delle nuove azioni che saranno emesse, a sconto del 38% rispetto al terp. Si tratta di uno sconto che si attesta nella parte alta
Unicredit da via libera all’aumento di capitale da 13 miliardi euro, con uno sconto del 38% sul prezzo teorico.
Niente misure addizionali, vendita di 17,7 miliardi di sofferenze dovrebbe bastare secondo il Ceo Jean-Pierre Mustier. Per ora Draghi “molto contento”.
Fari sul titolo UniCredit, nel giorno in cui si riunisce il cda della banca che discuterà sui dettagli dell’operazione di aumento di capitale. Le quotazioni della banca sono salite a Piazza Affari fino a +3% nei primi minuti di contrattazioni, sulla scia delle buone notizie arrivate ieri sera, con la promozione del piano di UniCredit
La banca guidata da Jean Pierre Mustier aumenta le svalutazioni di un altro miliardo rispetto alle attese e chiude il 2016 con una perdita di 11,8 miliardi di euro.
Ultimatum della Bce a Unicredit. La Banca centrale europea ha chiesto all’istituto di presentare un piano per la gestione del problema dei crediti deteriorati, fissando anche una data: quella del 28 febbraio. La Bce, stando a quello che si legge nel documento di registrazione approvato dalla Consob, ha chiesto “una strategia in materia di crediti