Warren Buffett pagina 36
Come dire che ne esistono circa 100mila dollari per ogni abitante del pianeta. Per questo anni fa Warren Buffett li defini’ “armi di distruzione di massa”. Un business in mano a 5 grandi banche globali, suscettibile di catalizzare rischi sistemici mondiali.
Il candidato repubblicano aveva capitali alle Cayman, in Lussemburgo e Svizzera. Dichiarati $42 milioni nel 2010, aliquota del 13,9%. E’ la “Buffett Rule”: grandi ricchi tassati meno delle loro segretarie. E la segreteria di Warren Buffett fa da testimonial al discorso di Obama sullo Stato dell’Unione.
Tra societa’ classiche e sorprese, interessati tutti i settori. All’insegna della diversificazione. L’Oracolo di Omaha ha investito ben 24 miliardi da giugno a settembre 2011, la somma piu’ alta dal 1996.
In precedenza aveva parlato di alzare l’imposizione sui super-ricchi per aiutare il paese nella riduzione del grosso deficit di bilancio. Ora la sua società di jet privati si lamenta con l’ufficio delle entrate.
I mercati sono diventati un grande casino’ dove le banche fanno miliardi di dollari l’anno speculando sui derivati. Normale che nessuno voglia la fine delle vincite. Il valore di un tale business va da $600 trilioni a $1,5 quadrilioni. Con il placito dei governi. I nomi delle banche coinvolte.
“Le grandi società se ne sono infischiate delle persone”, secondo Howard Buffett. “Non c’è mai stato un divario così grande tra i redditi in questo paese”. Appena pochi giorni fa il padre parlò di guerra di classe. Montezemolo capisce le ragioni degli indignati.
Decine di atti criminali mai resi noti prima e compiuti negli ultimi 30 anni in tutto il mondo (dall’Iran alla Francia). Solo Buffett e Gates sono piu’ ricchi dei magnati dell’impero petrolchimico. Ultraconservatori, sono insieme a Fox in testa alla campagna anti-Obama.
Secondo un sondaggio di Bloomberg il 63% degli interpellati e’ d’accordo sul tassare i piu’ facoltosi come proposto da Barack Obama. D’accordo con l’oracolo di Omaha anche diversi miliardari come Mark Cuban e altri.
Finalmente i manager affrontano la dura e cruda realta’, dicendo quello che i mercati sospettavano da tempo. Ieri vendute 50.000 azioni e 700 milioni di opzioni a Buffett. Il titolo vale meno della meta’ del book value. In Borsa e’ andato in fumo il 40% in un mese.
Chiusura negativa per gli indici americani. Non e’ servita a nulla la notizia dell’investimento di Warren Buffett in Bank of America (come non servi’ quando nell’ottobre 2008 compro’ quote di General Electric, oggi ferme allo stesso prezzo). Apple soffre l’addio di Steve Jobs dalla carica di amministratore delegato, ma non troppo. Molti analisti temono una delusione dei mercati per il discorso di Bernanke. Si smorzano le attese sull’arrivo di un QE3. Petrolio -2%.