Economia

Treni super veloci, la sperimentazione parte dalla Puglia

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Parte dalla Puglia, per la precisione dal porto di Taranto, la sperimentazione dei sistemi di levitazione magnetica nel trasporto ferroviario, che consentiranno di abbassare i tempi di percorrenza (fino a 600 chilometri orari) e ridurre l’impatto ambientale dei viaggi dei treni. Questo è quanto prevede il protocollo d’intesa, firmato ieri tra il ministero delle Infrastrutture, la Regione Puglia, Rete ferroviaria italiana (Rfi), Ferrovie dello Stato e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio-Porto di Taranto. Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha spiegato:

“Il protocollo firmato oggi, che permette per la prima volta la sperimentazione nel settore ferroviario di tecnologie di ultima generazione, come i treni a levitazione magnetica, dimostra che, accanto agli investimenti senza precedenti sullo sviluppo dei sistemi di mobilità sostenibile finanziati grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e a fondi nazionali, l’Italia guarda al futuro e si pone all’avanguardia nello sviluppo tecnologico applicato alla mobilità sostenibile, garantendo il massimo della sicurezza. L’accordo segue quello già sottoscritto con la Regione Veneto e le Concessioni Autostradali Venete (Cav) per l’avvio della sperimentazione dell’Hyper Transfer su strada. Vogliamo che l’Italia sia in prima linea nello sviluppo di tecnologie d’avanguardia che aprono la strada anche a possibili sviluppi in campo industriale e positive ricadute occupazionali per il nostro Paese”.

I mezzi, a guida vincolata, hanno il vantaggio del basso consumo di energia. A ciò si aggiunga che sfruttano le proprietà fisiche delle forze elettromagnetiche, gravitazionali ed elettriche che, in assenza di attrito, generano il movimento grazie alla presenza di cuscinetti magnetici di poli opposti e di bobine elettrificate. Il treno si mantiene così sospeso in aria, a un’altezza di pochissimi centimetri.

Che cosa prevede il progetto dei treni super veloci

Nel dettaglio, il progetto prevede la realizzazione di studi di fattibilità avanzati per l’uso nel trasporto ferroviario delle tecnologie a levitazione magnetica, lo sviluppo di progetti di fattibilità tecnico-economica di prima fase e la realizzazione di prototipi. Per la sperimentazione si costruiranno nuove infrastrutture, ma saranno utilizzate anche quelle esistenti. Il tutto avverrà  sugli spazi messi a disposizione dall’Autorità portuale di Taranto, dove saranno testate le nuove tecnologie in aerodinamica controllata.

Le parti firmatarie si impegnano ad attivare una procedura di partenariato per l’innovazione (ai sensi dell’articolo 65 del Codice degli Appalti) per l’individuazione di uno o più operatori economici dotati dei requisiti necessari ad attuare il progetto e di mettere a disposizione quattro milioni di euro (di cui 1,8 milioni dalla Regione Puglia, ulteriori 1,8 milioni da RFI e 400 mila euro dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio-Porto di Taranto) per coprire i costi delle diversi fasi, fino alla realizzazione di prototipi e alla sperimentazione sul campo.

Nel frattempo, grazie a un investimento complessivo di 8,5 miliardi di euro, finanziato in gran parte (5 miliardi) con la Legge di Bilancio 2022, la linea ferroviaria Adriatica, per troppo tempo trascurata, sarà finalmente resa più moderna, veloce e capace di rispondere adeguatamente alle esigenze di imprese e cittadini. Tanto che sarà possibile raggiungere Bari da Bologna con un’ora in meno, concretizzando i primi benefici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.