Nessuna manovra correttiva quest’anno e nessuna volontà di uscire dall’euro. Questi i principali punti sottolineati dal ministro dell’economia Giovanni Tria nel corso di un’intervista a Bloomberg.
“Non sarebbe giustificabile (ndr: un’uscita dall’euro), visti i numeri e le stime, un eventuale downgrade delle agenzie di rating”.
Il titolare del dicastero di via XX Settembre ha ribadito, come già detto in Parlamento, inoltre che il 2018 potrà chiudersi entro le stime di deficit (1,6% del Pil) e debito (130,8) scritte dal precedente governo. Tuttavia il deficit per il 2019 “potrebbe essere più alto” rispetto all’obiettivo dello 0,9% del Def del governo Gentiloni.
Tria ha poi sottolineato che il reddito di cittadinanza e il taglio delle tasse andranno di pari passo.
Devono andare di pari passo, in quanto sono misure necessarie per cambiare il sistema e sostenere la crescita economica (…) Una maggiore crescita economica deve venire dalla graduale attuazione del programma di governo. Per Tria tale percorso ci richiederà di agire sulla composizione delle entrate e delle spese fiscali.
Secondo il ministro, inoltre, la discontinuità del neo esecutivo Lega-M5S con i precedenti governi non riguarderà il livello di disavanzo, “ma piuttosto il mix di politiche”. L’obiettivo – ha aggiunto il ministro – è quello di aumentare la spesa per investimenti, non la spesa corrente.