Lo slancio di crescita degli utili delle “Big Six” del comparto tecnologici, potrebbe “crollare” nei prossimi trimestri. Ne sono convinti gli analisti di UBS Global Research, che hanno abbassato il rating sull’Olimpo del settore hi-tech, da Overweight a Neutral. Stiamo parlando dei Magnifici sette meno Tesla, che negli ultimi mesi continua a perdere colpi. In pratica il gruppo composto da Apple, Amazon.com, Alphabet, Meta, Microsoft e Nvidia
Utili a picco, le cause
La bocciatura risente appunto della revisione al ribasso degli utili che, nel primo trimestre del 2025, dovrebbero rallentare a +15,5% dal +42,2% stimato per lo stesso periodo di quest’anno, a sua volta in calo dal +68% di fine 2023.
Mentre gli investitori hanno in parte attribuito la corsa dei titoli delle megacap all’impatto agli sviluppi dell’Intelligenza Artificiò, UBS afferma che l’impennata degli utili è stata determinata da “cicli di utili asincroni” stimolati dalla pandemia. Secondo UBS, lo slancio della redditività delle Sei Grandi ha conosciuto distinte ondate cicliche, a partire dalla pandemia COVID-19 che ha spinto la domanda dei consumatori di personal computer (PC), acquisti online e social media.
Una volta che l’allarme pandemia è rientrato e l’economia si è riaperta, gli utili hanno risentito del calo della domanda di prodotti tecnologici, visibile nella contrazione della crescita degli EPS nel 2022. L’aumento degli utili nel 2023, poi, è stato il risultato di confronti più facili e di una riduzione delle spese per le aziende.
A questo punto, secondo le proiezioni, gli utili dovrebbero normalizzarsi rapidamente nelle mega-cap tecnologiche, dopo il forte calo della crescita degli utili tra il quarto trimestre 2023 e terzo trimestre 2024.
“Il nostro downgrade delle Sei Grandi non si basa su valutazioni troppo elevate o su dubbi sull’intelligenza artificiale. Si tratta piuttosto di una presa d’atto della difficoltà dei confronti e delle forze cicliche che gravano su questi titoli”, hanno spiegato gli esperti della banca d’affari elvetica, aggiungendo che “la dinamica degli utili sta diventando decisamente negativa dopo un’impennata della crescita dei profitti”.
Discorso diverso per gli altri titoli tecnologici che non fanno parte di questo gruppo e che non hanno partecipato al boom indotto dalla pandemia: per questi ultimo, le previsioni indicano una crescita degli EPS di quasi il 26% nel primo trimestre del 2025, rispetto all’11,1% previsto per lo stesso periodo del 2024.
A questo punto non resta che aspettare la diffusone dei bilanci: domani toccherà a Meta, seguiranno il giorno dopo Microsoft e di Alphabet, società madre di Google.
Nasdaq 100: scattano le vendite
Sulla fronte della Borsa, la scorsa settimana, la svendita dei titoli tecnologici ha visto l’indice Nasdaq 100 registrare il maggior calo settimanale in oltre 17 mesi. Il crollo ha esteso la striscia di perdite del benchmark alla quarta settimana, la più lunga dal dicembre 2022. Venerdì, l’azienda manifesto dell’AI, Nvidia, è crollata del 10%, spazzando via 212 miliardi di dollari di valore di mercato.
In generale, UBS continua a essere ottimista sull’azionario e mantiene un obiettivo di 5.400 per l’indice S&P 500 per fine dell’anno