ROMA (WSI) – Assoluzione con formula piena per Tronchetti, che secondo i giudici di Milano non diffamò De Benedetti.
In merito alle vicende della bancarotta del Banco Ambrosiano, di tangentopoli e della storia di grandi aziende come Fiat e Olivetti si è accesso un botta e risposta al “vetriolo” tra Tronchetti Provera e De Benedetti sulle rispettive capacità imprenditoriali.
Uno scontro verbale che ha riempito pagine di giornali nell’ottobre del 2013 e che è approdato dinanzi al Tribunale di Milano, dopo la querela presentata dall’editore del Gruppo L’Espresso.
Così il giudice della quarta sezione penale del tribunale, Monica Amicone, ha assolto il presidente di Pirelli, sostenendo che il fatto non costituisce reato. Il Pubblico Ministero ha sottolineato “la modestia della portata offensiva” delle parole pronunciate contro l’Ingegnere in un contesto di rapporti “da sempre aspri” tra i due.
Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni. “Leggeremo le motivazioni della sentenza e poi eventualmente faremo ricorso in appello” ha affermato il legale di Carlo De Benedetti, il professor Carlo Federico Grosso.
Tronchetti Provera aveva dichiarato all’Ansa che l’Ingegnere “è stato molto discusso per certi bilanci Olivetti, per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste Italiane, che fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che finì dentro per le vicende di tangentopoli”.
(Aca)