Economia

Trovato accordo per i Pos, le novità

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L’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, e Apsp hanno raggiunto un accordo con Confartigianato, Confcommercio, Cna, Fipe e Confesercenti per definire ufficialmente un “Protocollo d’intesa per la mitigazione, la maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici“. Stiamo parlando, in altre parole, dei Pos, gli strumenti che i commercianti utilizzano per accettare il pagamento con le carte di credito e gli altri sistemi di pagamento più avanzati.

Il nuovo accordo è stato sottoscritto presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze: l’Agcom, il garante della concorrenza, ha già espresso il proprio parere favorevole. Grazie alla nuova intesa viene promossa ulteriormente la digitalizzazione, ma soprattutto la modernizzazione e la concorrenza degli strumenti di pagamento. Questo obiettivo viene centrato anche grazie ad una maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi delle transazioni commerciali.

Questo accordo risulta di particolare interesse per i soggetti interessati, dato che chi svolge l’attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi – anche di quelli professionali – è obbligato ad accettare i pagamenti con dei Pos.

L’accordo sui POS

Ma quali sono le novità più importanti di questo nuovo accordo sui Pos? Entrando nell specifico, l’Apsp e l’Abi hanno preso l’impegno di invitare i propri associati, che risultino essere dei soggetti abilitati ad accettare i pagamenti con la carta presso i vari negozi, a promuovere delle iniziative commerciali che riducono l’impatto dei costi di transazione di basso valore. Stiamo parlando, in altre parole, delle operazioni con un importo inferiore a 30 euro.

Queste iniziative commerciali, almeno sulla carta, dovrebbero essere particolarmente competitive, almeno per le transazioni che abbiano un importo unitario pari a 10 euro. Eventuali iniziative commerciali non dovranno essere pubblicizzate per almeno sei mesi e non devono avere una durata inferiore a nove mesi.

L’intesa sui Pos, inoltre, prevede che sia dedicata maggiore attenzione alla trasparenza. Verrà utilizzato un apposito schema standard, che servirà a rappresentare in maniera sintetica le condizioni previste dalle varie offerte commerciali. Lo schema standardizzato servirà a comprare al meglio le varie iniziative commerciali.

Il punto di vista dei consumatori

L’accordo tra le varie associazioni per ridurre le commissioni relative all’utilizzo dei Pos per quanto riguarda i pagamenti sotto i 30 euro è ben visto dai consumatori.

Bene, ottima notizia! Ora le scuse per rifiutare i pagamenti elettronici stanno a zero! Basta con le bugie del Pos che non funziona, che non c’è il collegamento – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori -. Ora, però, bisogna che i trasgressori siano finalmente puniti, visto che da quando le sanzioni sono entrate in vigore, ossia dal 30 giugno 2022, oltre un anno, dubitiamo si siano superate le 100 multe.

La soddisfazione dei commercianti

Senza dubbio la sottoscrizione del protocollo rappresenta un passo molto importante sul tema dell’equità e della trasparenza dei costi dei pagamenti. Sono le parole di Manfred Pinzger, vicepresidente di Confcommercio, il quale spiega che

L’accordo prevede, infatti, uno schema sintetico che rende per la prima volta comparabili tra loro le offerte promozionali di tutti gli intermediari e le condizioni applicate al termine delle promozioni. In questo modo le imprese sono finalmente più libere di scegliere e questo alimenta l’aspettativa di una mitigazione dei costi anche con un più frequente ricorso alla commissione-zero sui piccoli importi.

A tirare le somme sull’importanza dell’accordo, però, è la Confesercenti, che spiega che il nuovo protocollo ha il merito di permettere di ridurre i costi delle piccole imprese, quelle che registrano meno di 400mila euro di fatturato l’anno. Il punto più importante, secondo Confesercenti, è che vengono quasi azzerate le commissioni sulle transazioni fino a 10 euro e si prevedono delle riduzioni per quelle fino a 30 euro.

Secondo l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, una fetta importante dei pagamenti elettronici effettuati nel corso del 2022 è stata costituita da transazioni con carte o bancomat al di sotto di 10 euro: è il 21% del totale. Il 32% dei pagamenti sono operazioni al di sotto dei 15 euro, mentre i pagamenti fino a 30 euro hanno costituito il 58% delle transazioni complessive.