La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo di oltre 700 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta per truffa aggravata e autoriciclaggio sulla vendita di diamanti operata da due società a prezzi – secondo l’accusa – molto superiori al loro valore.
L’indagine, che va avanti da oltre due anni, ha già portato a sanzioni da parte dell’Antitrust, che nel 2017 aveva ritenuto “ingannevoli e omissive le modalità di offerta dei diamanti da investimento” da parte di due società, Intermarket Diamond Business (Idb) e Diamond Private Investment (Dpi), “anche attraverso gli istituti di credito con i quali rispettivamente operavano”.
Nell’indagine, che vede coinvolte anche cinque banche ovvero Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti, è contestata anche il reato di corruzione tra privati. Secondo l’accusa, le due società avrebbero fatto comprare diamanti a investitori e risparmiatori gonfiando ai loro occhi il valore dei preziosi, attraverso anche false quotazioni sui giornali.
Le banche, secondo quanto riporta la stampa, sono coinvolte in quanto hanno venduto dai loro sportelli questi prodotti di investimento, anche se non erano loro ma di altre società. Inoltre, attraverso la loro intermediazione avrebbero contribuito a dare credibilità a questa forma di investimento.
In totale gli investigatori hanno ricostruito le posizioni di un centinaio di clienti truffati.