Sfruttavano il nome del premier Mario Draghi per promettere guadagni ingenti attraverso delle truffe online. Ovviamente si trattava di una fake news. A comunicare il tentativo di truffa online è stato, Palazzo Chigi, che qualche giorno fa ha scritto in una nota:
“In merito all’articolo “Cos’è successo? Mario Draghi in realtà trasformando gli italiani in milionari con l’ultimo investimento” che sta circolando sul web, si segnala che trattasi di una truffa perpetrata utilizzando in maniera fraudolenta il nome del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e la testata di un quotidiano italiano online.
Nel finto articolo si spingono gli utenti all’acquisto di moneta elettronica prospettando ingenti guadagni. A seguito degli approfondimenti effettuati dalla Polizia Postale è stato possibile accertare la registrazione del dominio fake e avviare le attività di rimozione della pagina”.
Truffe online Draghi: le indicazioni della Polizia Postale
Il “caso Draghi” è stata l’occasione per la Polizia Postale per pubblicare sul suo profilo Facebook alcuni avvertimenti per non cadere vittima di truffe in rete:
“Personaggi famosi usati per falsi annunci pubblicitari su come guadagnare facilmente tanti soldi. False pagine web che sponsorizzano siti fasulli di trading online e che promettono guadagni milionari. Immagini contraffatte di giornali di informazione. Foto di personaggi famosi, ignari della truffa, o di finti investitori internazionali che avrebbero ottenuto guadagni milionari. Questo è il meccanismo utilizzato da criminali informatici per ingannare le vittime e prosciugare i loro risparmi” si legge in un post, aggiungendo a Polizia Postale invita i cittadini che volessero investire capitali con attività di trading online a rivolgersi solo a intermediari autorizzati, utilizzando solo strumenti di pagamento sicuri e tracciabili.
Ecco alcune indicazioni per non finire nella rete di truffatori:
- Verificare che il soggetto che propone il trading on line (ad es. su operazioni su forex) sia autorizzato, visitando i siti web della Consob e della Banca d’Italia;
- Consultare la sezione “Warning and publications for investors” dell’ESMA (la Consob europea) e verificare se, nei confronti del trader, altre autorità europee omologhe alla Consob, hanno pubblicato un avviso agli utenti (warning);
- Verificare, attraverso i motori di ricerca sul web, la presenza di eventuali blog o forum sulla società di trading o del sito internet;
- Diffidare di quei broker che offrono un rendimento fuori mercato (prospettando un ritorno economico in percentuali di elevata entità);
- Fare trading con broker e su piattaforme conosciute e di provata affidabilità;
- Non cadere nell’ulteriore trappola dei frodatori che, con il pretesto di sbloccare i rimborsi di quanto già “investito”, richiedono il pagamento di ulteriori somme di danaro: si tratta di una vera e propria estorsione.