Donald Trump avrebbe confidato alla presidente della Federal Reserve che anche lui è una persona a cui piacciono condizioni monetarie accomodanti e tassi di interesse bassi. Lo riporta il Wall Street Journal, citando fonti a conoscenza della conversazione che l’inquilino della Casa Bianca avrebbe avuto con Janet Yellen.
Stando alle fonti citate dal quotidiano finanziario durante un incontro svoltosi qualche settimana dopo l’insediamento di Trump, a cui era presente anche il direttore del Consiglio Economico Nazionale Gary Cohn, il presidente degli Stati Uniti avrebbe detto a Yellen di considerarla “una persona favorevole ai tassi di interesse bassi come me”.
Il braccio di politica monetaria della Federal Reserve si riunisce oggi e domani dovrebbe annunciare l’attesa decisione sui tassi di interesse. Secondo gli analisti, tra cui gli economisti di Standard & Poor’s, mercoledì la banca centrale americana dovrebbe alzare il costo del denaro di 25 punti base.
Le dichiarazioni hanno stupito mercati e commentatori principalmente per due ragioni. Innanzitutto durante la sua campagna presidenziale Trump ha criticato più volte Yellen per le sue politiche di rilancio monetario troppo morbide, dettate da motivi politici, spingendosi fino ad augurarsi di sostituirla. Il mandato di Yellen scade a febbraio 2018.
In secondo luogo, se Trump manterrà le promesse e investirà mille miliardi di dollari nelle infrastrutture, difficilmente Yellen potrà mantenere una politica accomodante a lungo, perché si troverebbe costrette a imporre un irrigidimento monetario per tenere a freno l’inflazione.
La banca centrale americana ha mantenuto i tassi di interesse sui minimi storici per diversi anni, ma da dicembre 2015 ha iniziato un lento percorso di rientro alla normalità dal momento che l’economia e il mercato del lavoro si sono ripresi dalla recessione più grave dagli Anni 30. A marzo 2016 i rialzi dei tassi guida sono diventati tre.