Il presidente Usa Donald Trump apre un nuovo fronte di scontro contro l’Europa. Questa volta nel mirino del presidente Usa è finito il piano della Francia di tassare colossi internet americani come Google e Facebook. Un piano che l’inquilino della Casa Bianca considerato “un danno ingiusto e sproporzionato” per le imprese statunitensi.
Per questa ragione l’amministrazione Trump ha avviato un’indagine formale contro il provvedimento della digital tax, che oggi dovrebbe essere approvata in via definitiva dal Senato dopo essere passata la settimana scorsa all’Assemblea generale. La conferma è arrivata dal capo negoziatore americano Lighthizer, che ha raccontato che il via libera all’indagine contro la Francia è arrivato proprio dal presidente Usa.
Parigi propone in particolare una tassa digitale del 3% sul fatturato delle società che hanno incassi superiori ai 750 milioni di euro su scala globale e ai 25 milioni di euro in Francia. Dal canto suo il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire ha affermato nei giorni scorsi che usare la minaccia del ricatto per fermare il piano di Parigi è “inutile”.
Francia e altri paesi europei accusano da tempo i colossi Internet del calibro di Google, Facebook e Amazon di produrre elevati ricavi, nei rispettivi mercati nazionali ma, grazie ad una serie di architetture finanziare, di non pagare le tasse negli stessi paesi.
A questo proposito, la Commissione europea ha stimato che le società digitali pagano una percentuale di tasse effettiva del 9,5% grazie a queste pratiche, contro invece il 23% in media pagato dalle aziende dei settori più tradizionali, come quelle industriali.
Come ha riferito una fonte vicina all’amministrazione, Washington potrebbe, al termine delle indagini, decidere di aumentare i dazi sulle esportazioni di vino e di auto francesi.