Donald Trump gela i mercati. L’atteso discorso all’Economic Club di New York del presidente Usa, che, nelle previsioni degli analisti, avrebbe dovuto fornire dettagli sulla firma della fase uno dell’intesa commerciale con la Cina e sul posticipo dei dazi sulle auto Ue, si è trasformato nell’ennesimo atto di accusa nei confronti dei principali partner commerciali degli Stati Uniti.
Trump minaccia la Cina
Sul capitolo Cina, l’inquilino della Casa Bianca si è limitato a ripetere che le parti sono “vicine” a siglare la “prima fase” dell’accordo commerciale ma che gli Stati Uniti non accetteranno un accordo che non sia ‘vantaggioso per noi’.
Non solo. Trump ha minacciato una nuova escalation nella guerra commerciale con la Cina, affermando che le tariffe statunitensi sui beni cinesi potrebbero “aumentate sostanzialmente” qualora non venisse raggiunta una tregua. “Saranno alzate in modo deciso e questo accadrà anche per altri Paesi che ci trattano male come loro”.
…e lancia nuovo affondo all’Europa
Il presidente Usa ha inoltre deluso coloro che si aspettavano l’annuncio del rinvio di sei mesi della decisione sull’imposizione di tariffe sulle importazioni di auto dall’Europa.
“L’Europa ha delle barriere al commercio tremende, in alcuni casi peggiori di quelle della Cina”‘, si è limitato a notare Trump. Rumors in circolazione nelle ultime considerano ancora possibile un rinvio delle tariffe fino a mezzanotte.
Trump ha poi nuovamente attaccato la banca centrale americana, accusando la Fed di aver messo gli Stati Uniti in una posizione di svantaggio competitivo rispetto ad altri paesi.
Significative le ripercussioni sui mercati. Il discorso di Trump ha ridotto i guadagni di Wall Street, che ha chiuso la seduta piatta. E ha mandato in rosso le contrattazioni sulle piazze asiatiche.