Donald Trump apre le porte ad un accordo commerciale con Tokyo, mentre i toni con la Cina restano tutt’altro che conciliatori. In occasione del bilaterale con il primo ministro Abe Shinzo, il presidente Usa ha nuovamente puntato il dito contro “l’enorme squilibrio” commerciale tra Usa e Giappone, ma si è detto fiducioso di trovare una soluzione, prospettando la firma di un accordo commerciale tra i due paesi, “probabilmente ad agosto”.
Una notizia che ha messo di buonumore la Borsa giapponese: l’indice Nikkei ha guadagnato lo 0,31% (+65,36 punti) a 21.182,58 e l’indice Topix lo 0,38% (+5,79 punti) a quota 1.547 punti.
Nella stessa conferenza stampa, l’inquilino della Casa Bianca non ha usato invece parole concilianti nei confronti della Cina. Il che lascia pensare che un accordo commerciale tra i due Paesi sia ancora lontano. In particolare, Trump ha detto di non “sentirsi pronto a stringere un accordo con Pechino” anche se i due paesi raggiungeranno una “grande intesa” in futuro. Allo stesso tempo, Trump si è detto convinto che la Cina a questo punto si è probabilmente pentita di non aver raggiunto un accordo prima.
Per gli analisti di UBS, i due paesi continuano a temporeggiare nella firma di un accordo solo perché non hanno ancora subito forti pressioni a livello economico. Tan Min Lan, capo del dipartimento di investimenti Asia-Pacifico della banca elvetica, ha previsto che un accordo tra i due paesi probabilmente arriverà “poco prima del 2020”.
“E ‘abbastanza chiaro che le tensioni commerciali sono aumentate di nuovo in questo momento, ma le due economia hanno evitato la recessione”, ha detto Tan alla CNBC. “Se si guarda agli Stati Uniti, in realtà l’economia è piuttosto forte. Per quanto riguarda la Cina, invece, sappiamo bene che Pechino è in grado di stabilizzare l’economia”.