Economia

Trump tira fuori la carta Musk, al patron di Tesla la guida di una commissione sull’efficienza

Entra nel vivo la campagna elettorale per le Presidenziali Usa. In attesa del primo faccia a faccia Trump-Harris, previsto per il 10 settembre sulla Abc, i due candidati in corsa per la Casa Bianca affinano i rispettivi piani per rilanciare l’economia Usa. Dopo che la vicepresidente Kamala Harris ha corretto il tiro sui piani fiscali relativi al capital gain, ieri è stata la volta di Donald Trump che, durante un discorso al New York Economic Club, ha tirato fuori la carta Elon Musk.

Trump gioca la carta Musk

L’ex presidente Usa, candidato Repubblicano alle elezioni di novembre, ha spiegato che se vincerà le elezioni presidenziali del 5 novembre istituirà una commissione per l’efficienza governativa guidata dal patron di Tesla.

 “Su suggerimento di Elon Musk, che mi ha dato il suo pieno e totale appoggio, creerò una commissione per l’efficienza del governo per condurre una valutazione completa delle finanze e delle prestazioni dell’intero governo federale”, ha dichiarato Trump, durante l’evento all’Economic Club di New York. “E Elon, visto che non è troppo impegnato, ha accettato di dirigere questa task force”, ha rivelato l’ex presidente degli Stati Uniti. “Dobbiamo farlo. Non possiamo continuare come stiamo facendo ora”, ha aggiunto.

Musk non si è fatto pregare e, a stretto giro, ha risposto all’invito sul suo social, X.

“Non vedo l’ora di servire l’America se si presenterà l’opportunità”, ha scritto. Nessun compenso, nessun titolo, nessun riconoscimento sono necessari”.

Al momento, pare che l’accordo fra i due sia solo di tipo verbale. Tuttavia, un potenziale coinvolgimento di Musk nella commissione sull’efficienza creerebbe ovvi conflitti di interesse, dal momento che le aziende dell’imprenditore sudafricano, come SpaceX e Neuralink, sono regolamentate da numerose agenzie governative

Il cambio di rotta di Musk

Quello tra Trump e Musk è un idillio solo recente: i due milionari sono avvicinati negli ultimi mesi, dopo l’attentato contro l’ex presidente Usa durante il comizio in Pennsylvania. Per anni Musk aveva sostenuto il Partito Democratico, più incline alla creazione di sussidi statali per il settore delle auto elettriche, ai quali Trump fino a poco tempo fa era molto contrario.

Questa loro vicinanza e complicità è diventata chiara, a metà agosto, durante la controversa intervista a Trump su X. Una conversazione a ruota libera, che ha dato all’ex presidente una tribuna per lanciare attacchi personali ai suoi rivali politici, senza nessuna forma di moderazione.

La ricetta Trump per dare slancio all’economia

Ma torniamo all’intervento di Trump al New York Economic Club. Intervento durante il quale il tycoonn ha proposto la sua ricetta economica per ridare slancio all’economia americana, alle prese ancora con inflazione e incertezze sulla crescita.

In realtà, di novità rispetto al programma 2016 ce ne sono poche.  Il programma – annunciato ieri – poggia essenzialmente su tre pilastri: tagli delle tasse; gran spinta all’energia da fonti fossili, drastica deregulation.

A proposito della tasse, il candidato repubblicano ha ribadito la volontà di ridurre l’aliquota fiscale sulle imprese al 15% dal 21%, ma solo per le aziende che producono a livello nazionale.  L’ex presidente Usa ha, infine, fatto espresso l’intenzione di voler mettere a frutto terreni federali per la costruzione di case nel tentativo di ridurre i costi degli alloggi. L’obiettivo è quello di realizzare nuove zone residenziali “a bassa tassazione” e “a bassa regolamentazione”, ha spiegato Trump, senza tuttavia fornire dettagli.