NEW YORK (WSI) – Sarebbero circa 300 mila le persone che, sabato scorso, sono scese in piazza in piazza in sette città della Germania per protesta contro i previsti accordi commerciali Ue, Usa e Canada.
Secondo i manifestanti, il Ttip (Trans-Atlantic Trade and Investment Partnership) in corso di negoziazione tra Usa e Ue minerebbe le norme ambientali e i diritti dei consumatori europei.
I dimostranti riuniti a Berlino, Amburgo, Colonia e Francoforte potrebbero essere stati spinti dalle parole del ministro dell’Economia, Sigmar Gabriel, che il mese scorso ha dichiarato che “i colloqui sono di fatto falliti, anche se nessuno lo ammette”. Le sue affermazioni sono poi state respinte da funzionari sia a Washington che a Bruxelles.
Va ricordato che si tratta di due trattative in corso dal 2013, TTIP da una parte e CETA dall’altra: la prima è un accordo commerciale tra Europa e Stati Uniti e la seconda invece tra Europa e Canada. Tutte e due intendono creare il più grande mercato di libero scambio al mondo con corea da 850 milioni di consumatori.
I favorevoli a questi accordi (le grandi multinazionali, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel e altri leader dei paesi europei, tra cui Matteo Renzi) sono del parere che attraverso una rimozione delle barriere tariffarie si potrebbe assistere a un aumento degli investimenti e a un calo della disoccupazione.
I critici al contrario affermano che l’introduzione dei meno rigorosi controlli americani e canadesi sulla qualità dei prodotti potrebbe costituire un grave pericolo per gli attuali standard alimentari europei.