Tupperware sta attraversando una vera e propria crisi di liquidità. La società fondata da Earl Tupper, che ha contribuito a rivoluzionare il mondo degli articoli per la cucina attraverso le ciotole meraviglia, sta attraversando un difficile periodo economico. Miguel Fernandez, l’attuale ceo, ha già provveduto a rassicurare e ha sottolineato che la società starebbe prendendo i provvedimenti necessari per cercare ulteriori finanziamenti.
Tupperware, in questo momento, è alla ricerca di capitali freschi per riuscire a continuare a sopravvivere. Lo scorso 10 aprile, però, a Wall Street il titolo è arrivato a perdere il 50%, mentre l’11 aprile ha registrato un rimbalzo del 14%: rimangono, ad oggi, ancora delle pesanti ombre sull’operatività.
Stando a quanto riferisce Bloomberg, su Tupperware graverebbe un debito di quasi 700 milioni di dollari. Una delle prime mosse effettuare dal management dell’azienda è stata quella di ingaggiare dei consulenti finanziari per aiutare a migliorare la struttura di capitale, ma soprattutto tentare di sgombrare il campo da eventuali dubbi sulla continuità operativa. Tupperware sarebbe alla caccia di potenziali investitori o di partner finanziari, ma soprattutto starebbe valutando la possibilità di mettere mano al patrimonio immobiliare per reperire liquidità.
Tupperware, la crisi in atto
Tupperware è stata fondata nel 1946 da Earl Tupper ed ha rivoluzionato il mercato degli articoli per la cucina: tra i suoi prodotti di punta, infatti, ci sono dei contenitori ermetici, tra i quali rientrano le famose ciotole meraviglia, dei veri e propri barattoli in plastica, che possono essere aperti e chiusi con estrema facilità utilizzando un sistema tappo a strappo. L’idea, in un secondo momento, è stata ripresa da molte altre aziende.
Il successo di Tupperware si è fondato sulla fidelizzazione dei clienti, grazie ad una formula molto particolare: le riunioni a casa tra amiche. Nel corso degli anni ‘50 e ‘60, infatti, i contenitori di plastica venivano venduti a domicilio dalle donne, che riunivano amiche e conoscenti per promuovere i prodotti nel corso dei Tupperware party. Questo sistema casalingo di vendita è difficile da riproporre nell’era dell’e-commerce. La crisi aziendale sarebbe stata proprio innescata dal declino dei venditori e dal crollo del retail, legato alla Covid- 19. Ma anche da una mancata presa nel pubblico più giovane. La plastica, infatti, non affascina le nuove generazioni.
Nel corso degli ultimi anni, infatti, è stato registrato un calo di fatturato e sono aumentati i debiti. L’accordo con la rete di grande distribuzione Target non è riuscito a risollevare le sorti di Tupperware, che nell’ultima parte del 2022 ha registrato un ribasso delle vendite del 20%.
Un pezzo della nostra storia
I contenitori di plastica – o Tupperware – contengono gli avanzi delle cene e il cibo che viene portato in ufficio. Costituiscono, inoltre, croce e delizia delle casalinghe più parsimoniose.
I Tupperware sono stati inventati nel 1946 da Earl Tupper, un inventore di professione. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, Tupper si era specializzato in oggetti di plastica, lavorando per DuPont, che era uno dei fornitori dell’esercito statunitense, uno dei suoi compiti era quello di realizzare dei contenitori leggeri ed indistruttibili, in un momento in cui la plastica era ancora agli albori, il vetro si rompeva e il metallo, oltre che essere costoso, era pesante.
Una volta finita la guerra Tupper pensò di utilizzare la propria esperienza alla vita quotidiana. Decise di mettersi in proprio e fondò la società Tupperware – che potrebbe essere tradotta in: i casalinghi di Tupper -. Il prodotto più famoso e su cui puntava di più era un contenitore richiudibile per conservare gli avanzi del cibo.
Il problema, però, è che nessuno lo comprava, perché Tupper era un pessimo venditore e non aveva idea di come parlare alle casalinghe. L’incontro con Brownie Wise gli cambiò la vita: giovane mamma single, sapeva come parlare alle donne. Lei riuscì a diffondere i contenitori di plastica nel mondo, trasformando il business in un vero e proprio impero. Oggi come oggi lei è ricordata come la mamma dei Tupperware.
Nel 1949 la Wise inventò una nuova formula per vendere i contenitori di plastica ad altre donne: i Tupperware party, nei quali sfruttava le proprie doti oratorie per convincere le acquirenti, che in molti casi diventavano a loro volta delle venditrici. Nell’arco di poco tempo i Tupperware entrarono nelle case di tutti gli americani e la società divenne un colosso.