Turbolenze frenano la raccolta di Banca Mediolanum. Doris: “Fattori esterni, strategia di lungo termine”
“La raccolta di maggio riflette le condizioni di eccezionale turbolenza sui mercati finanziari e il clima di incertezza dettato da fattori esterni quali le contingenze politiche“. Massimo Doris (nella foto), amministratore delegato di Banca Mediolanum, commenta così la leggera frenata della raccolta di maggio. L’istituto ha registrato nel quinto mese del 2018 una raccolta netta di 252 milioni di euro, in rallentamento rispetto ai 400 milioni di aprile, di cui 169 milioni nel risparmio gestito (269 milioni ad aprile), mentre il risparmio amministrato ha segnato un risultato positivo per 82 milioni in calo rispetto ai 131 milioni di aprile.
Il progressivo da inizio anno ha mostrato flussi netti pari a 1,644 miliardi contro gli 1,998 miliardi dello stesso periodo 2017. Nel risparmio gestito la raccolta netta è stata di 1,226 miliardi da inizio anno, rispetto ai 2,14 miliardi nei primi cinque mesi 2017, e nell’amministrato di 417 milioni (-141 milioni nei cinque mesi del 2017).
“La nostra strategia – prosegue Doris – basata sul lungo termine e sull’efficacia dei piani di accumulo come strumento per approfittare delle oscillazioni dei mercati, fornisce il massimo valore aggiunto al cliente proprio in queste situazioni. Sono convinto, pertanto, che continuare a investire in questi momenti rappresenti una grande occasione per fare la differenza in termini di performance“.