(Teleborsa) – Per quanto riguarda le presenze, l’Italia nord-occidentale ha registrato una variazione positiva complessiva dell’8,8 per cento, derivante da un aumento delle presenze sia degli italiani (più 9,7 per cento) sia degli stranieri (più 7,6 per cento). Nel Nord-est l’incremento dell’11,0 per cento delle presenze della clientela nazionale e la flessione del 4,5 per cento di quella straniera hanno determinato una crescita complessiva del 2,7 per cento. Nell’Italia centrale, all’incremento del 14,3 per cento delle presenze totali hanno contribuito gli aumenti sia della clientela nazionale (più 13,0 per cento), sia di quella straniera (più 15,4 per cento). Infine, la crescita delle presenze nell’Italia meridionale ed insulare, pari al 2,2 per cento, è la risultante di un incremento del 5,3 per cento della componente italiana e di una diminuzione del 2,8 per cento di quella estera. La durata media di permanenza negli esercizi rilevati è stata di 2,44 giornate, con una diminuzione assoluta, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di 0,10 giornate. Il 56,4 per cento della clientela ha preferito le località turistiche di tipo prevalentemente stagionale (località montane, marine, lacuali, termali, collinari). Il restante 43,6 per cento delle presenze è stato registrato nelle città d’arte e capoluoghi non altrimenti classificati; tale quota è aumentata di 2,4 punti percentuali rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. La distribuzione territoriale è risultata molto differenziata: la quota delle presenze registrate nelle località turistiche di tipo stagionale è stata massima nell’Italia nord-orientale (77,0 per cento) e minima nell’Italia centrale (37,0 per cento). Il 61,0 per cento della clientela italiana si è recato in località turistiche di tipo stagionale, mentre il restante 39,0 per cento ha visitato città d’arte e capoluoghi. La quota di stranieri che ha optato per queste ultime località è risultata, invece, superiore (48,6 per cento ).