Sembra in effetti la classica frase ad effetto di 007 che tutti conosciamo. In realtà il mio obiettivo con questo articolo è mettere in chiaro, una volta per tutte, che lo stereotipo che affligge il mercato obbligazionario può essere facilmente sfatato: a volte infatti le obbligazioni sono più rischiose delle azioni.
Tralasciando ovviamente il segmento High Yield (alto rendimento, ex obbligazioni spazzatura) che notoriamente restituisce maggiori rendimenti (a un maggior rischio ovviamente), anche le obbligazioni governative si rivelano spesso più rischiose di quanto sembra.
Le scadenze dei Titoli di StatoTitoli di Stato vanno solitamente da pochi mesi (1, 3, 6) fino a 30 o 50 anni. Ovviamente, secondo logica e senza inefficienze del mercato, più lunga è la scadenza, maggiore è il rendimento, sia delle cedole che del capitale. Il grafico qui sotto (fonte dati: Bloomberg, elaborazione personale) confronta le curve dei tassi di vari Paesi, dalle scadenze più brevi, 1 mese, fino a quelle più remote, 50 anni (600 mesi).
Oggi prenderemo ad esempio la parte più remota della curva dei tassi, ovvero le scadenze più lunghe, anzi…lunghissime, i cosiddetti Matusa Bond e ne capiremo i rischi.
Italia 2067
Si esatto, un titolo a 50 anni. Considerato che la vita media è circa 85 anni, questo titolo emesso dallo Stato Italiano potrà portarvi qualche beneficio solo se avete il coraggio di comprarlo prima dei 35 anni e avere il coraggio di non toccare quel denaro per 50 anni! Questa obbligazione distribuisce due cedole annue semestrali, per un rateo cedolare totale di 2,8% all’anno. Sembra tutto magnifico è vero, si riesce addirittura a “battere l’inflazione”.
Tutto è magnifico se lo tengo 50 anni e per 50 anni mi porto a casa il rateo cedolare. Quando si parla di obbligazioni però bisogna tener conto anche del capitale investito. Questo titolo è stato emesso l’11/10/2016 al prezzo di 99,194€. Ad oggi vale 85,63€. Un bel – 13,67 %.
Se consideriamo comunque le cedole incassate per due anni e mezzo (5 cedole di 1,40%), ad oggi la perdita in conta capitale è pari a meno 6,67%.
Se consideriamo tutto il mercato azionario mondiale, nello stesso periodo ha reso il 21,76%.
Ora, tralasciamo il rendimento del mercato, che, come più volte ripeto, non dipende da noi consulenti, ciò che è più grave è lo stereotipo: si pensa ancora che un BTP garantisca il capitale. Si è eroso del 6,67% in termini nominali e di circa l’8% in termini reali. Convinti che il capitale non è garantito?
Pazienza e Rendimento
Guardando il grafico riportato poco sopra, è intuitivo capire come, ad oggi, i titoli di Stato più sicuri nell’area Euro (intesa come continente), siano proprio i titoli Svizzeri. Un rendimento positivo si comincia infatti a intravvedere con scadenze…matusa, 30 e 50 anni. Rendimenti peraltro miseri, non certo in grado di proteggere il capitale dall’inflazione.
“Si ma almeno i soldi sono al sicuro!”. Certamente, su questo non ci piove. Anche se questa sicurezza si paga cara anche, in termini di tempo. Avete 50 anni di pazienza?
Morale? I tempi sono cambiati, tanto anche. Nemmeno il BTP, pietra miliare dell’investitore Italiano medio, è in grado di tutelare i risparmi e “garantire il capitale”. I rendimenti sono miseri, anche a scadenze più lontane.
E voi come tutelate i vostri risparmi?
Dott. Marco Mattei
Consulente Finanziario – Pianificatore patrimoniale