L’edizione 2024 si terrà il 29 e 30 ottobre al palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra a Verona. Con Luca Mainò, cofondatore di Consultique abbiamo fatto il punto sulle novità della due giorni scaligera.
Mainò, quali sono le novità dell’edizione 2024 del Fee Only Summit?
Anzitutto sarà esclusivamente in presenza. Il palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra a Verona, si presta perfettamente per consentire finalmente l’organizzazione di un meeting tra persone ed è per questo che non ci sarà nessuno streaming: chi vuole partecipare lo può fare solo venendo fisicamente con noi. L’edizione 2024 del Fee Only Summit sarà un evento imperdibile per i consulenti finanziari indipendenti e per chi si avvicina solo oggi alla consulenza fully independent. Quest’anno abbiamo ampliato il programma con nuovi workshop pratici dedicati alle ultime tecnologie finanziarie e soluzioni d’investimento innovative. Ci saranno interventi da parte di esperti internazionali che condivideranno le loro esperienze e visioni sui mercati globali.
Inoltre, abbiamo introdotto sessioni di networking mirate per facilitare il contatto tra consulenti e industria dell’asset management di rilevanza internazionale, creando opportunità uniche di condivisione e crescita professionale. Come ogni anno ci sarà la serata ad invito in una villa nel centro della città di Verona con cena e festa finale.
I dati dell’Albo Ocf ci indicano un’ulteriore crescita dei consulenti fee only e delle Scf. Questo trend continuerà anche nei prossimi mesi?
Sì, il trend di crescita dei consulenti fee only e delle società di consulenza finanziaria indipendente (Scf) è destinato a continuare nei prossimi mesi. Sempre più persone sono alla ricerca di consulenza senza conflitti d’interesse. La crescente consapevolezza dei vantaggi della consulenza indipendente tra i risparmiatori italiani, unita alla necessità di maggiore personalizzazione e trasparenza, sta alimentando questa espansione. Inoltre, le recenti normative stanno favorendo un ambiente più favorevole per i consulenti fee only, incentivando ulteriormente la loro crescita.
Si è tenuta la prima sessione d’esame della certificazione CFP. Che riscontri avete ricevuto dai professionisti che hanno sostenuto l’esame?
Il primo esame CFP in Italia è stato un grande successo, 80 professionisti hanno superato il primo esame in Italia. E’ solo il primo step per ottenere la certificazione. Si tratta di una prova impegnativa che consiste nel rispondere a 100 domande in 180 minuti. Ora i candidati sono alle prese con la redazione del Financial Plan Assessment, una pianificazione ispirata alla realtà, con il caso pratico di una famiglia. Entro la fine dell’anno, ci aspettiamo di avere un centinaio di CFP certificati. Un traguardo significativo che ci rende orgogliosi del processo avviato in Italia.
A livello europeo, la comunità dei CFP conta già quasi 8.000 professionisti certificati. Molti partecipanti hanno apprezzato la qualità e la rilevanza dei contenuti dell’esame, che riflettono le competenze necessarie per eccellere nel settore della consulenza finanziaria indipendente.
La certificazione CFP è vista come un importante riconoscimento professionale che valorizza le competenze e l’etica dei consulenti, aumentando la loro credibilità e fiducia presso i clienti.
Che cosa manca veramente in Italia per fare esplodere il mondo della consulenza finanziaria fee only?
In Italia, per far esplodere il mondo della consulenza fee only, è fondamentale lavorare su tre aspetti principali: educazione, normativa e cultura finanziaria. Prima di tutto, è necessario aumentare l’educazione finanziaria dei risparmiatori, affinché comprendano appieno i benefici della consulenza indipendente.
In secondo luogo, serve un ulteriore miglioramento delle normative per garantire un ambiente ancora più favorevole per i consulenti fee only, eliminando ogni barriera all’ingresso della professione e promuovendo maggiore trasparenza.
Infine, è cruciale diffondere una cultura finanziaria che valorizzi l’indipendenza e l’etica professionale, sensibilizzando sia i consulenti sia i clienti sull’importanza di un approccio privo di conflitti di interesse.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di ottobre del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.