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TV, Della Valle vuole La7

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ROMA – (WSI) – Il titolo TI Media entra in negoziazione dopo non essere riuscito a fare prezzo nella prima mezz’ora di seduta. Intorno alle 9,35 sale del 9,97% a 0,1720 euro dopo aver registrato un rialzo fino a +15%.

Diego Della Valle sta preparando un’offerta per La 7 e sta inviando una lettera al Cda di Ti Media, che controlla l’emittente, e a quello di Telecom Italia, azionista di riferimento. Lo si apprende da fonti finanziarie. Ieri scadeva il termine per le offerte, già ufficializzate da Clessidra e Cairo, e lunedì si tiene il Cda di Telecom.

Oggi pomeriggio si terrà il Cda della controllante Telecom che dovrà discutere, tra l’altro, della cessione del gruppo Tv. Nel fine settimana è giunta una manifestazione di interesse per La7 da parte di Diego Della Valle, aperta ad altri imprenditori e ai professionisti della rete Tv. Il patron di Tod’s ha chiesto un “tempo minimo” per studiare il dossier.

Intanto le due offerte vincolanti presentate da Cairo e Clessidra scadono domani. Tra le ipotesi tracciate dalla stampa, che parla di un Cda Telecom spaccato, ci sono il possibile rinvio della decisione su TI Media, un’alleanza tra Della Valle e gli altri pretendenti, lo spezzatino della società.

Secondo indiscrezioni di stampa riportate sabato scorso, Della Valle sarebbe interessato solo all’emittente televisiva La7 e quindi non al canale occupato ora da Mtv e ai multiplex. Per formalizzare l’offerta il patron di Tod’s intenderebbe raccogliere intorno a sé alcuni imprenditori e forse anche volti noti dell’emittente (Mentana). Ora la questione principale appare quella dei tempi. Secondo fonti finanziarie vicine al dossier il termine scaduto ieri per la presentazione delle offerte è soprattutto formale e quindi anche la ‘cordata’ Della Valle potrebbe venire presa in considerazione.

Per questo è in via di ufficializzazione l’invio della lettera ai vertici di Ti Media e Telecom Italia, ma rimane da stabilire quale sarà la risposta. Il processo di vendita di Ti Media si sta infatti sviluppando da diversi mesi e lunedì il Cda di Telecom dovrà prendere un orientamento: è possibile che la scadenza elettorale faccia prendere ancora qualche settimana, ma martedì si riunisce il board di Telco, l’holding controllante di Telecom, e alcuni soci sarebbero per una definizione della questione in tempi brevi. (ANSA-REUTERS)

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Della Valle vuole La7: E’ la solita cricca di ricchi e “poteri forti”

Arriva a tempo scaduto l’«interesse» di Diego Della Valle per La7. Una lettera indirizzata al consiglio di Telecom, che controlla TiMedia (società editrice di La7), chiede di riaprire la «dataroom», cioè i termini per guardare carte e numeri e formulare un’offerta vincolante «in tempi brevi».

Con la Bnl presieduta dall’amico Luigi Abete come banca d’affari e lo studio Nobili come advisor legale. Il cda di Telecom è già convocato per domani: sarà quella la sede in cui i consiglieri si esprimeranno: chiudere la partita vendendo a uno dei 2 contendenti in pista da mesi (al fondo Clessidra o a Urbano Cairo) e che hanno fatto la loro offerta entro il termine di venerdì scorso; ovvero fermare tutto, dare a Della Valle un po’ di tempo e tornare in cda tra febbraio e marzo.

Il colpo di scena (annunciato) si presta a varie letture: una manovra per rimandare la cessione? O una seria opportunità per un’operazione che conviene a Telecom e al Paese? Di certo c’è il disappunto di Clessidra e Cairo. E pure il rischio, per Telecom, di restare col cerino in mano: le 2 offerte scadono alle 24 di martedì. Ai grandi soci (Mediobanca, Generali e Intesa) la responsabilità di decidere.

L’operazione Della Valle, dal lato industriale, è semplice: il patron della Tod’s è interessato solo a La7 (come Cairo) e non al pacchetto che comprende anche i tre multiplex, cioè tutti i canali digitali di cui TiMedia ha la concessione (come Clessidra). Tuttavia, se per rendere l’offerta vincente sarà opportuno estenderla anche ai mux, Della Valle è pronto.

Il suo obiettivo è quello di far funzionare La7, che nel 2012 – secondo i numeri all’esame degli offerenti – ha perso ben 110 milioni, attraverso un vigoroso «turnaround». Ma nel caso di un’offerta completa farebbe rientrare in gioco i concorrenti: rivendendo a Clessidra i mux e lasciando a Cairo la raccolta pubblicitaria.

Un piano che svela anche la valenza politica dell’operazione: avere una voce televisiva generalista indipendente e non sospettata di legami con le attuali filiere di potere mediatico: non certo la Rai, non il mondo Mediaset e tanto meno quello finanziario che si può accostare al gruppo Rcs, di cui Della Valle è sì grande azionista, ma fuori dal patto di sindacato che controlla il Corriere.

Anche se, per questa partita, Della Valle è tornato a dialogare con Mediobanca e con il suo ad Alberto Nagel dopo la litigata sul riassetto di Rcs: i due si sono parlati e Mediobanca (che è anche advisor) risulta favorevole a riaprire la dataroom. Mentre la mossa di Della Valle pare meno gradita al presidente di Intesa Gianni Bazoli, a lungo preso di mira da mr Tod’s come esempio di un capitalismo che non vuole rinnovarsi.

Non a caso, scrive Della Valle in una nota, l’idea «è quella di riunire poi nell’azionariato un gruppo di persone che vogliano bene al nostro Paese e che abbiano voglia di sostenere uno strumento di informazione importante, garantendone la totale autonomia, e di coinvolgere anche professionisti che lavorano attualmente a La7».

Si è parlato di Enrico Mentana (di cui Della Valle è grande amico) e di Michele Santoro. Mentre tra i compagni di cordata, Della Valle avrebbe confidato di pensare a personaggi quali Oscar Farinetti (Eataly), Vincenzo Manes (Kme), Nerio Alessandri (Technogym): imprenditori di successo che condividano anche l’«impegno civile» dell’operazione, come scrive ancora Della Valle.
(Marcello Zacchè)

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