NEW YORK (WSI) – L’eccessiva penalizzazione nei confronti di chi offende attraverso social network come Twitter o Facebook mette a rischio la “libertà di parola”. Ne è convinto Keir Starmer, magistrato britannico, secondo cui le indagini condotte dalla polizia devono tener conto anche della rapidità con cui commenti offensivi vengono rimossi.
Negli ultimi quattro anni, le accusa di reati che coinvolgono social media come Twitter e Facebook sono aumentati quasi nove volte con circa 650 persone denunciate nella sola Gran Bretagna. I reati
variano da molestie alle offese razziali
“Si tratta di cercare di ottenere il giusto equilibrio tra tempo e risorse spese in casi che realmente hanno bisogno di approdare in un’aula di tribunale, e per quelli in cui la gente potrebbe risolvere la questione attraverso le scuse o la rimozione del tweet incriminato ” ha concluso Starmer.