di Ilaria Sangregorio
Molti osservatori sostengono che Twitter sia un social desueto, a tratti inutile, superato da canali più accattivanti come Instagram o Telegram. In realtà, e lo dimostrano i dati di Statista.com, gli utenti attivi a livello mondiale sono 326 milioni (dati terzo trimestre 2018), di cui 3,5 milioni solo in Italia. Questo vale anche per i consulenti finanziari.
Quel che da sempre ha affascinato gli utenti più affezionati a Twitter è la possibilità di interagire con celebrità o personaggi famosi in ambito socio-economico e televisivo. Sul canale di WSI spesso assistiamo ad accese diatribe tra lettori che ci seguono e uomini politici, primi fra tutti Claudio Borghi o Matteo Salvini, a riprova che il social twitterino non ha ad oggi registrato alcuna crisi.
A tal proposito Twitter si conferma il canale prescelto da governi e capi di Stato: basti pensare a Donald Trump così come all’ex presidente Barack Obama, non solo a cavallo delle elezioni ma come vero e proprio megafono per condividere scelte politiche e strategiche con gli elettori “digitali”. Vale anche per l’Italia. I politici più attivi sono Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Carlo Cottarelli, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Mario Monti e così via.
Perché aprire un profilo. Twitter è un canale di comunicazione utile per rafforzare il proprio brand e network. Pensate agli eventi di settore, utilizzando l’hashtag ufficiale è possibile interagire con chi partecipa all’evento seppur non trovandosi in loco; l’hashtag è utilizzato anche per formulare domande agli eventuali relatori, i quali possono rispondere con riflessioni sia in sala sia in differita lanciando un tweet di risposta.
Una delle tendenze più in voga è quella di usare questo canale per commentare in tempo reale quel che si sta guardando in tv interagendo persino con i conduttori del programma (un esempio è Tv Talk) o scambiare informazioni cavalcando i temi caldi del momento.
Come utilizzarlo. Scegliete una foto profilo che sia coerente con la vostra presenza online (utilizzate ad esempio la stessa di Linkedin e/o Facebook per autenticare la vostra identità). Scrivete una biografia efficace senza trascurare l’uso di hashtag e menzioni: i primi servono a identificare l’ambito in cui operate (consulenza finanziaria, crowdfunding, moda, ecc.); le menzioni devono, invece, far atterrare sul profilo relativo all’azienda di cui fate parte o qualche vostro collega/superiore che sia altrettanto influente. Per attrarre nuovi utenti dovrete in primis seguire voi chi davvero pensate sia un punto di riferimento del settore prescelto (un guru, un illustre giornalista, professore, e così via).
Usate le liste! Createne una ad hoc in base alla categoria o macrotema e aggiungete professionisti ed esperti dell’ambito in modo da tenere sotto traccia i migliori tweet del momento. Nel caso in cui avete lanciato in rete più tweet relativi allo stesso argomento è consigliato utilizzare anche la sessione “Momenti”, una sorta di aggregatore di tweet il cui risultato finale è quasi simile a un breve articolo, ideale per chi non ha molta dimestichezza con lo storytelling ovvero la capacità di raccontare una notizia con efficacia.
Ottimizzarlo al massimo. Su Twitter ogni utente ha un numero identificativo unico (Id) che gli permette di distinguersi da eventuali profili falsi. Per verificare se un profilo di vostro interesse è davvero quello reale, potete utilizzare mytwitterid.com, un tool che estrae sia l’immagine personale sia l’Id. Conoscendo l’Id del professionsta, saprete quale profilo è vero e quale falso.
È possibile anche individuare se tra il vostro profilo e i contatti che seguite o aggiuntete vi sono collegamenti in comune. Vi basterà accedere al sito twiangulate.com, grazie al quale potrete instaurare una conversazione facendovi accreditare da un amico condiviso. Twiangulate segnala anche le keyword cui sono associati i due profili e offre una panoramica del pubblico di riferimento.
Un’altro sito interessante è Followerwonk che analizza le vostre performance social ovvero il grado di influencer (social authority), la percentuale di retweet dei propri messaggi, i dati demografici dei vostir follower e la geocalizzazione delle menzioni. Lo strumento fornisce una mappa completa e fondamentale per comprendere se la strategia di comunicazione intrapresa è quella giusta.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di gennaio 2019 del mensile Wall Street Italia