È già arrivata la data della prima resa dei conti tra Twitter e Elon Musk. Il primo round dello scontro fra la società hi-tech Usa e il patron di Tesla si consumerà oggi, 19 luglio, presso il tribunale del Delaware. L’incontro delle prima udienza è previsto alle ore 11 locali e punta a valutare la richiesta di Twitter per un processo rapido da chiudersi in quattro giorni con prima udienza a metà settembre, oppure un procedimento standard con prima udienza il 13 febbraio 2023, come vuole Musk.
Twitter, nell’atto di citazione, aveva chiesto alla corte di accelerare il procedimento, “per proteggere Twitter e i suoi azionisti dai rischi di mercato e dai danni operativi”. Per i legali di Musk, secondo quanto risulta dai documenti presentati alla Delaware Chancery Court, la corte dovrebbe invece respingere la “richiesta di Twitter” perché “ingiustificata”. “Twitter ha tirato per le lunghe sull’accordo e ora vuole correre per il processo”, mette in evidenza Musk, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg.
Le ragioni di Twitter
Twitter ha deciso di far causa a Elon Musk per costringerlo a onorare l’impegno di acquistare la società al prezzo stabilito di 44 miliardi di dollari. “Dopo aver montato uno spettacolo pubblico e aver proposto e firmato un accordo di acquisizione, Musk apparentemente ritiene di essere libero di poter cambiare idea”, ha spiegato la società nelle carte depositate da Twitter presso il tribunale del Delaware. La marcia indietro del patron di Tesla “fa seguito a una lunga lista di sue violazioni contrattuali materiali che hanno gettato un’ombra su Twitter e sulle sue attività”, hanno aggiunto i legali della società.
La difesa di Musk
Lo scorso 8 luglio Musk ha cambiato idea su Twitter e ha annunciato di non voler più procedere con l’operazione con la quale si era impegnato ad acquistare il social media a 54,20 dollari per azione. Il patron di Tesla ha accusato Twitter di non aver diffuso sufficienti informazioni per consentirgli di valutare correttamente il numero degli account falsi e spam. Twitter stima che siano il 5% del totale, mentre Musk ritiene che la cifra si avvicini più al 20%.
Molti osservatori ritengono che il passo indietro di Musk sia solo una mossa per spuntare un prezzo. E molti ritengono che l’uomo più ricco del mondo sarà sconfitto in tribunale.