Colpo di scena nella vicenda Twitter. Elon Musk, numero uno di Tesla e SpaceX, fa un passo indietro e rinuncia al suo posto nel consiglio di amministrazione di Twitter, di cui è il maggiore azionista. Lo ha annunciato il direttore generale del social network, Parag Agrawal, che tuttavia non ha fornito nessuna spiegazione sulla decisione. Anche se molti osservatori riconducono la decisione al fatto, che se non si unisce al consiglio, Musk non sarebbe soggetto a un accordo per mantenere la sua quota non superiore al 14,9%
“L’arrivo di Elon nel consiglio sarebbe diventato ufficialmente effettivo il 9 aprile, ma Elon ha fatto sapere che non si sarebbe più unito al cda”, ha spiegato Agrawal.”Abbiamo apprezzato e apprezzeremo sempre la partecipazione dei nostri azionisti, indipendentemente dal fatto che facciano parte del nostro consiglio o meno. Elon e’ il nostro maggiore azionista e rimarremo aperti alla sua partecipazione”, ha aggiunto.
Musk: partecipazione al 9,2% in Twitter
Elon Musk, che la rivista Forbes ha incoronato nell’ultima classifica 2022 come l’uomo più ricco del mondo, ha annunciato all’inizio di aprile di aver acquisito una partecipazione del 9,2% nel capitale di Twitter, diventando così il maggiore azionista. Aveva precisato nel documento inviato al regolatore di borsa che tale partecipazione era “passiva”, vale a dire che non intendeva influenzare grandi decisioni strategiche.
Poi ha più volte twittato critiche e suggerimenti per la società. Tra le idee, aggiungere un pulsante di modifica per i tweet, concedere segni di verifica automatica agli utenti premium e eliminare la pubblicità , che però rappresenta circa il 90% dei ricavi che la piattaforma ha avuto nel 2021. Musk aveva anche proposto di trasformare la sede di Twitter di San Francisco in un rifugio per senzatetto.
Titolo in calo
La notizia ha fatto scattare le vendite sul titolo Twitter: in calo nel trading pre-mercato dell’8% sotto $ 43 per azione. Lunedì, dopo che è stata rivelata la partecipazione di Musk, il titolo ha avuto il suo giorno migliore dall’IPO della società nel 2013, segnando un rialzo di oltre il 27%.