Il social media di Musk ha cambiato volto per sempre. Twitter ha un nuovo logo e un nuovo nome. Nel weekend Elon Musk ha “licenziato” l’uccellino blu, simbolo della società dal 2009. Al suo posto ora c’è una “X”. Il patron Twitter ha spiegato che con questa mossa mira a trasformare definitivamente il social network – o, meglio, “X- the everything app”, che farà un passaggio da una piattaforma esclusivamente social ad un’app a 360 gradi, che offre anche servizi di pagamento, simile alla WeChat cinese.
I tentativi delle big tech di entrare nel mondo dei servizi di pagamento
Sono molte le big tech che hanno tentato di entrare a gamba tesa in questo segmento. Facebook, ad esempio, ha investito molte risorse e molto tempo in un progetto denominato Libra, il cui obiettivo doveva essere quello di andare a rivoluzionare i pagamenti transfrontalieri: Meta Platforms ha dovuto abbandonare il progetto, costretto dalle mille leggi e controlli normativi previsti. Anche Google aveva pianificato una vera e propria offerta digitale, arrivando al punto di schierare qualcosa come undici banche come partner per il lancio: ha poi annullato improvvisamente il piano. Amazon aveva avanzato l’ipotesi di offrire dei conti correnti riservati ai consumatori, ma poi l’idea non si è mai concretizzata.
Twitter, il nuovo sportello finanziario
Elon Musk non si comporta e non si muove come gli altri dirigenti delle big tech. Quando prende delle decisioni aziendali non è detto che queste seguano dei percorsi prevedibili. Alcune mosse che ha compiuto su Twitter dimostrano quanto sia imprevedibile: l’ultima in ordine cronologico è l’abbandono dell’iconico marchio, sostituito da una X. Elon Musk, inoltre, ha anche una certa esperienza nella tecnologia finanziaria, avendo fondato Paypal Holding.
Vedendo i precedenti, però, appare evidente che Elon Musk, questa volta, dovrà combattere una dura battaglia. Sono molte le aziende tecnologiche statunitensi che hanno cercato di sfidare i colossi bancari: la maggior parte di questi ha dovuto ridimensionare le proprie ambizioni di fronte alla concorrenza ed ai processi di approvazione sempre troppo lunghi.
Non sto dicendo affatto che non possa farlo – spiega Pranav Sood, direttore generale esecutivo della piattaforma di pagamenti transfrontalieri Airwallex -. Ma è qualcosa che richiede tempo ed è qualcosa che richiede investimenti perché devi assicurarti di fare le cose bene per rimanere conforme a livello globale.
X entra nel mondo dei servizi finanziari
Le prime indiscrezioni sul fatto che Twitter potesse offrire dei servizi finanziari risalgono a fine gennaio, nel momento in cui la società aveva iniziato a chiedere le necessarie autorizzazioni all’autorità degli Stati Uniti d’America. Twitter aveva poi iniziato a creare una piattaforma di pagamento: il progetto, però, era stato interrotto con il licenziamento di Esther Crawford. Ma oggi l’iniziativa è ripartita.
L’intento è quello di andare a costruire una everything app, simile alla concorrente cinese Wechat. L’obiettivo è quello di offrire una serie di servizi, compresi quelli bancari e di pagamento.
Le incursioni di Elon Musk nel mondo dei pagamenti
Quella di Twitter non è la prima incursione di Elon Musk nel mondo dei pagamenti. Il miliardario si è trasferito nella Silicon Valley durante il boom delle dot-com e ha fondato una società, un tempo nota anche come X.com, che alla fine è diventata PayPal.
Ha fatto la sua prima fortuna quando PayPal è stato venduto a eBay.
Anche l’ex compagnia di Musk ha cercato di diventare una super-app in stile WeChat. Due anni fa, quando PayPal valeva più di Citigroup e Goldman Sachs messe insieme, la società ha pianificato una ambiziosa incursione in nuove aree, tra cui il commercio di azioni e i conti di risparmio ad alto rendimento. Dopo che l’andamento delle azioni della società è stato condizionato da un rallentamento della spesa sulle piattaforme di pagamento dell’azienda, PayPal ha dovuto abbandonare queste ambizioni.