FRANCOFORTE (WSI) – Uber è stata messa al bando, temporaneamente, in Germania. E’ la prima volta che il servizio di reperimento di auto a nolo tramite smartphone e dispositivi mobili – che risulta concorrenziale con i taxi tradizionali – subisce un provvedimento di questo genere su scala nazionale. Lo ha stabilito un tribunale di Francoforte, riporta il Financial Times nell’edizione online, nell’ambito di un ricorso avviato dalle associazioni di taxi tedesche.
I tassisti teutonici avanzano accuse precise: non solo quella “classica” di operare abusivamente come un vero e proprio servizio di taxi senza licenza. Ma anche quella più elaborata di essere una finta start-up: “Uber opera grazie a miliardi di liquidità ricevute da Goldman Sachs e Google, e poi si spaccia come una benefattrice della new economy con apparenze da start-up”, ha affermato Dieter Schlenker, numero uno di Taxi Deutschland.
E più in generale attaccano anche l’economia “condivisa” basata sull’uso di internet e nuovi dispositivi mobili, definendola una “locusta” che danneggia imprese, lavoratori e lo Stato in generale (qui forse ispirandosi al termine coniato anni or sono dall’ex ministro delle Finanze tedesco Peer Steinbrueck).
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[ARTICLEIMAGE] Il Tribunale di Francorte ha chiuso Uber, l’applicazione che permette di prenotare un’auto con conducente tramite smartphone. Una decisione che arriva dopo gli scioperi in molte città europee: a giugno i tassisti hanno incrociato le braccia per protestare contro l’app, sempre più diffusa soprattutto tra giovani e turisti. Anche a Milano auto ferme contro la concorrenza sleale di Uber, vogliamo “difendere la legalità e il servizio pubblico” spiegavano i tassisti. I giudici della città tedesca hanno disposto un’ingiunzione temporanea nei confronti della società californiana che non potrà trasmettere le richieste degli utenti agli autisti. Uber, fondata nel 2009 a San Francisco, è attiva in 36 città ed è stata valutata a giugno 18,2 miliardi di dollari.