La Consob ha deciso di concede due giorni in più a Intesa San Paolo per raccogliere sul mercato le azioni di Ubi. L’Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) lanciata dalla banca guidata da Carlo Messina sul terzo gruppo italiano nel settore del credito si concluderà così il 30 luglio e non oggi come inizialmente previsto.
Un motivo in più per Intesa per essere ottimista sulla buona riuscita dell’operazione, che se andrà a buon fine porterà alla nascita di un gruppo bancario che prevede un utile non inferiore a 5 miliardi di euro nel 2022.
Positiva la reazione del mercato. Il titolo Ubi Banca dopo non aver fatto prezzo in avvio scatta al rialzo e sale dell’8,5%.
Nella tarda serata di ieri Intesa Sanpaolo, confermando che i risultati definitivi saranno resi noti il 31 luglio ed il corrispettivo pagato il 5 agosto, ha precisato che “non sono previste ulteriori modifiche ai termini e alle condizioni dell’Offerta a seguito della proroga del periodo di adesione, disposta d’ufficio dalla Consob e non richiesta dall’Offerente”.
Nel frattempo, le adesioni già presentate in Borsa sono superiori al 43%, ma già si sa che il Fondo Silchister apporterà il suo 8,5% di azioni.
E anche il Car, il principale patto dei soci storici di UBI, composto in prevalenza da Fondazioni bancarie, con in mano una quota del 19% di UBI, ha fatto sapere che aderirà all’offerta
“Dopo il parziale riconoscimento del valore economico di UBI – spiega una nota – ma soprattutto dopo aver ricevuto ampie rassicurazioni riguardo alla tutela e valorizzazione del personale di UBI, alle aspettative del territorio, anche attraverso la continuità degli enti finalizzati localmente ad attività di solidarietà sociale, con disponibilità ad incrementare le erogazioni attuali, alla continuità nello sviluppo dei progetti in corso con attenzione ai valori della Banca, al rapporto di collaborazione con gli imprenditori azionisti, ha deciso di aderire all’OPAS di Intesa Sanpaolo”.
Dieci giorni fa, Intesa ha migliorato l’offerta mettendo sul piatto 652 milioni in contanti, portando così il premio complessivo al 44,7%.
Intesa non punta tuttavia solo a superare il 50% di adesioni ma vuole andare oltre il 66,67%. Solo in questo mondo l’istituto guidato da Carlo Messina avrà il controllo dell’assemblea straordinaria e potrà procedere alla fusione con Ubi.
Ma soprattutto potrà dare il via alla vendita di una parte di sportelli Ubi – nella quota imposta dalla Consob – a Bper, gruppo bancario controllato da Unipol.