“Guardando al 2019, gli investitori si troveranno ad affrontare mercati azionari dove i multipli sembrano continuare a presentare un vento contrario ai rendimenti complessivi e, a differenza del +20% visto nel 2018, la crescita degli utili non solo sarà più modesta (8-10%), ma il potenziale di sorprese al rialzo sembra essere piuttosto limitato”. E’ questo uno dei verdetti che spiccano in un documento di analisi sui consigli di investimento per l’ultima parte dell’anno e l’inizio del 2019 firmato da un team di esperti di Union Bancaire Privée – Ubp, tra cui Michaël Lok, cio del gruppo, e Norman Villamin (in foto), cio private banking e head dell’asset allocation.
Il team spiega che considerando il rapporto storicamente esistente tra i rendimenti delle obbligazioni statunitensi e il rendimento degli utili dell’S&P500 (l’inverso del p/, rapporto prezzi/utili), i tassi di inflazione elevati, come quelli della fine degli anni ’70, rappresentano il rischio maggiore per i rendimenti azionari. Al contrario, i rendimenti moderatamente crescenti in un contesto di inflazione modesta come quello verificatosi negli anni ’60 consentono un profilo di rendimento azionario interessante sebbene più moderato rispetto ai periodi di calo dei rendimenti obbligazionari.
“In questo contesto – scrivono gli esperti – riteniamo che le azioni statunitensi possano continuare a fornire rendimenti guidati dagli utili se i rendimenti obbligazionari dovessero rimanere al di sotto del livello atteso del 3,5% nel 2019. Un passaggio al 3,5-4%, tuttavia, metterebbe più significativamente in discussione la capacità dei mercati azionari statunitensi di superare il crescente contesto dei rendimenti obbligazionari. Poiché l’economia e gli utili sono destinati a continuare a crescere nel prossimo anno, il rischio azionario rimane la nostra esposizione preferita rispetto alle sfide evidenziate nei mercati del reddito fisso nel 2018. Tuttavia, incoraggiamo gli investitori a puntare su strategie a capitale protetto, ove possibile. Infatti, la nostra esposizione a capitale protetto nel Regno Unito, in Giappone e nei mercati emergenti ha contribuito a proteggere gli investitori dalla recente volatilità. Inoltre, ci aspettiamo che la nostra recente introduzione dell’esposizione a capitale protetto sull’azionario statunitense ed europeo fornisca un rifugio simile per gli investitori che guardano alla fine dell’anno. Inoltre, con i rendimenti guidati dagli utili nel 2019, che dovrebbero essere mitigati dalla compressione del p/e attualmente in corso, gli hedge fund orientati all’alpha dovrebbero fornire agli investitori rendimenti non correlati sempre più preziosi in vista del prossimo anno” conclude il team di Ubp.