Economia

UBS, maxi multa per risolvere i guai di Credit Suisse

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Ubs dovrà pagare una sanzione pari a 387 milioni di dollari per cattiva condotta di Credit Suisse. A finire sotto la lente d’ingrandimento delle autorità di controllo ci sono alcune significative mancanze in relazione al fallimento di Archegos Capital, che avrebbero causato una perdita di 5,5 miliardi di dollari al colosso svizzero finto nell’orbita di Ubs. L’annuncio arriva direttamente dalla Federal Reserve.

Spetterà ad Ubs a provvedere a pagare questa pesante sanzione. L’operazione, infatti, risulta essere una delle conseguenze dell’acquisizione di Credit Suisse Group da parte di UBS. Ricordiamo, infatti, che nel corso del mese di giugno UBS ha confermato la sua intenzione di fondersi con la storica rivale e operare come gruppo bancario consolidato in futuro. Grazie a questa operazione, per la prima volta in assoluta, un’indagine effettuata dalla Prudential Regulation Authority (PRA) della Bank of England, è riuscita a portare alla luce delle violazioni che in alcuni punti cardine della regolamentazione britannica.

Ubs, a quanto ammontano le sanzioni

La sanzione di 87 milioni di sterline emessa dalla PRA è un nuovo record per l’unità di controllo, nonostante sia stata ridotta del 30% rispetto ai 124,4 milioni di sterline previsti inizialmente. La riduzione della sanzione è arrivata a seguito di un accordo tra quest’ultima e il Credit Suisse per risolvere la questione.

Il PRA ha specificamente messo in evidenza significative carenze nella gestione del rischio e nella governance tra il 1° gennaio 2020 e il 31 marzo 2021, in relazione alle esposizioni delle imprese nei confronti di Archegos Capital Management.

Negli Stati Uniti, il Federal Reserve Board ha annunciato una multa simultanea di 268,5 milioni di dollari a UBS, motivando la propria decisione nel seguente modo:

La cattiva condotta ha comportato pratiche di gestione del rischio di credito di controparte non sicure e non solide da parte del Credit Suisse con la sua ex controparte, Archegos Capital Management LP.

Pur non infliggendo una sanzione, la FINMA ha anche riscontrato che il Credit Suisse ha violato in modo grave e sistematico la legge sui mercati finanziari nel contesto del suo rapporto d’affari con il family office Archegos, con l’autorità di regolamentazione che ha emesso un ordine di misure correttive a UBS, a seguito della sua recente acquisizione del gruppo bancario.

Inoltre, la FINMA ha avviato un procedimento esecutivo nei confronti di un ex dirigente del Credit Suisse la cui identità è finora sconosciuta.

I problemi di Archegos Capital Management

Il default di Archegos Capital Management, un family office da 10 miliardi di dollari fondato da Bill Hwang, è avvenuto nel marzo 2021. Il crollo è stato innescato da un calo del prezzo delle azioni del gruppo mediatico statunitense Viacom CBS ed è stato uno dei crolli più drammatici nel mondo della finanza fino ad oggi.

Archegos ha cercato di affrontare i problemi, chiedendo garanzie collaterali per coprire l’esposizione del fondo sugli swap che aveva acquistato sui titoli tecnologici, tuttavia, poiché l’azienda non è riuscita a soddisfare le richieste di margine, è stata sollecitata una massiccia vendita di azioni da 20 miliardi di dollari, mentre le banche si affrettavano a vendere le posizioni del fondo per fare soldi affinché Archegos pagasse quanto dovuto.

Le posizioni in swap gravemente sotto emarginate rappresentavano un pesante rischio per il Credit Suisse, che in seguito al fallout ha registrato circa 5,5 miliardi di dollari di perdite legate ad Archegos. Oltre al costo finanziario, il Credit Suisse ha subito anche danni reputazionali. Durante il suo rapporto con il family office, prima del default, ignorò i ripetuti avvertimenti relativi agli elevati rischi posti.

I fallimenti del Credit Suisse nel gestire i rischi in modo efficace sono stati estremamente gravi e hanno creato una grave minaccia per la sicurezza e la solidità dell’azienda – ha spiegato ha aggiunto Sam Woods, vice governatore per la regolamentazione prudenziale e amministratore delegato del PRA -. La gravità e la natura diffusa di tali fallimenti hanno portato alla multa di oggi, che è la più grande mai imposta dal PRA.