UBS: più ottimisti su economia e azioni, gli investitori italiani temono stangata tasse
Pur continuando a detenere livelli elevati di liquidità nei portafogli, secondo UBS gli investitori stanno prendendo in considerazione di allocare una componente maggiore del proprio portafoglio in azioni.
È quanto evidenzia l’Investor Sentiment di UBS, la ricerca condotta trimestralmente su investitori e imprenditori a livello globale da cui emerge che la liquidità costituisce il 22% dei portafogli degli investitori nel mondo. Una percentuale significativa ma tre punti percentuali in calo rispetto a settembre 2020.
Tuttavia, il 41% degli investitori progetta di incrementare la propria esposizione azionaria nei prossimi sei mesi, a fronte del 12% che intende diminuirla e del 47% che pensa di lasciare invariati i propri portafogli.
“Le posizioni liquide degli investitori sono ancora di gran lunga superiori alle allocazioni che raccomandiamo, specialmente alla luce dell’attuale contesto economico e di mercato. È quindi incoraggiante che stiano prendendo in considerazione una maggiore esposizione all’azionario. In caso di risalita dell’inflazione, il valore della liquidità verrebbe eroso in termini reali, e gli investitori sarebbero costretti a puntare su altre asset class per raggiungere i propri obiettivi finanziari” ha spiegato Tom Naratil, Presidente di UBS Americas e Co-Presidente di UBS Global Wealth Management.
UBS, e in Italia che cosa succede?
Nel primo trimestre del 2021, gli investitori italiani hanno mostrato una propensione a investire maggiormente nell’azionario, sempre mantenendo però una certa liquidità nel proprio portafoglio. Infatti, il 50% degli investitori italiani possiede ancora più del 10% di posizioni liquide.
La ricerca di UBS sottolinea inoltre come il 49% degli investitori ritenga che l’inflazione possa subire un aumento nei prossimi 3 anni. Per far fronte a questa eventualità:
- Ben il 47% degli investitori pensa che sia utile aumentare gli investimenti sostenibili;
- Il 43% ritiene sia utile aggiungere una componente azionaria al portafoglio;
- Il 34% pensa sia utile investire nel real estate
“In questi ultimi tre mesi l’ottimismo degli investitori italiani nei confronti dell’economia del nostro Paese è in netto aumento, significativamente superiore rispetto alla media degli investitori europei. E in questo contesto notiamo con piacere come il loro focus sia sempre più verso gli investimenti sostenibili, percepiti ormai come una scelta importante e pressoché imprescindibile nell’ambito delle allocazioni dei loro portafogli” ha spiegato Paolo Federici, Market Head di UBS Global Wealth Management in Italia.
Per quanto riguarda l’azionario, la fiducia nel breve periodo (nei prossimi 6 mesi) è in aumento rispetto all’ultimo trimestre del 2020. Infatti, il 75% degli investitori italiani si rivela ottimista (nell’ultimo trimestre del 2020 gli investitori fiduciosi erano il 70%) mentre il 72% ritiene che le azioni rappresentino uno strumento efficace per diversificare il portafoglio durante la ripresa.
Inoltre, più della metà degli investitori italiani pensa di modificare il proprio portafoglio nei prossimi 6 mesi, di contro il 40% pensa di tenerlo invariato e solo il 10% di ridurre la propria esposizione azionaria.
Quali sono, secondo gli investitori italiani, le maggiori opportunità di investimento?
- secondo il 78% degli investitori quelle aziende che hanno sperimentato uno sviluppo tecnologico;
- secondo il 77% gli investimenti sostenibili.
Anche l’ottimismo nei confronti dell’economia italiana è in aumento rispetto all’ultimo trimestre del 2020: l’83% degli investitori italiani si dice fiducioso sotto questo aspetto (nel quarto trimestre del 2020 gli investitori ottimisti erano il 71%)
- Il 49% degli investitori è ancora preoccupato per il diffondersi del Covid-19;
- Ben il 48% individua nel climate change una preoccupazione;
- Il 45% ha dei timori riguardo un possibile aumento delle tasse.