UBS Asset management scommette su vittoria Biden: “dollaro e azionario Usa penalizzati”
Gli analisti di UBS Asset management ci credono: nella corsa alla Casa Bianca, sarà Joe Biden a uscirne vincitore.
“Dal nostro punto di vista, il risultato più probabile delle elezioni Usa sarà una vittoria (Blue Wave) dei democratici” scrivono gli esperti in una nota. “Attribuiamo il 75% di probabilità alla vittoria del candidato democratico Joe Biden alla Presidenza. Questo è in linea con le previsioni dei più importanti modelli che aggregano i dati dei sondaggi con quelli economici e demografici (FiveThirtyEight)”.
Che cosa implica per i mercati una vittoria dei Democratici?
“La maggior parte delle elezioni statunitensi – spiegano dalla banca elvetica – non catalizza un importante cambiamento nel contesto macroeconomico. Riteniamo tuttavia che le elezioni 2020 saranno diverse”
Nel caso di vittoria di Biden, le attese di UBS Asset management sono per un indebolimento del dollaro e ad un miglioramento nella performance relativa dell’azionario al di fuori degli Stati Uniti.
“Parte dei persistenti sconti causati dal protezionismo americano e incorporati nei prezzi degli asset rischiosi a livello internazionale e nei tassi di cambio potrebbero scomparire”.
Per UBS investitori devono focalizzarsi su quali risultati elettorali portino ad una maggiore probabilità di attuazione del necessario supporto fiscale.
Vittoria di Biden, conseguenze sui mercati
“L’aumento della spesa che seguirebbe questo risultato favorirebbe maggiormente i settori ciclici e l’azionario globale ex-US, mentre causerebbe un indebolimento dei Treasuries e del dollaro, con relativa sottoperformance dell’azionario americano a causa dell’innalzamento delle tasse. Riteniamo che sia la vittoria di Biden con un Senato repubblicano (Grand Old Party) GOP il risultato che porterebbe ad un rischio maggiore per una prematura sospensione del supporto fiscale e per un indebolimento della crescita negli Stati Uniti “.
Previsioni sul futuro non possono prescindere dalla persistente emergenza causata dalla pandemia da Covid-19, che, come si legge in un report,
“intensifica ancora di più le implicazioni che i possibili esiti delle elezioni avranno sulla politica fiscale e sull’entità della crescita del 2021: questa potrebbe essere vigorosa o ridursi rapidamente, lasciando cicatrici profonde sull’economia. Il virus continuerà probabilmente a ritardare qualsiasi spinta verso una piena normalizzazione dell’attività economica, almeno fino a quando non sarà disponibile su larga scala un vaccino efficace.
A ciò consegue che fino al 2021 il settore privato non ritornerà a pieno regime e dovrà essere aiutato. Il supporto fiscale è quindi indispensabile per continuare a sostenere i segmenti economici più in difficoltà e per creare le condizioni necessarie ad una ripresa economica globale”.