I tassi bassi lasciano il segno sul bilancio di Ubs. La più grande banca svizzera ha comunicato per il terzo trimestre del 2019 un utile in calo: -16,3% su base annua a 1,05 miliardi di dollari, mentre quello prima del pagamento delle imposte si fissa a 1,35 miliardi (-21%).
Nonostante la frenata, si tratta di risultati che superano globalmente le previsioni degli analisti.
Gli utili operativi si sono attestati a 7 miliardi rispetto ai 7,5 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso, mentre il CET1 si è attestato al 13,1% dal 13,5% del terzo trimestre di un anno prima.
In particolare emerge una buona tenuta della gestione patrimoniale, anche se tale attività non è riuscita a compensare gli effetti negativi dei tassi bassi e delle incertezze geopolitiche.
“Tenuto conto del contesto dei mercati, abbiamo registrato un risultato solido e dei rendimenti attrattivi”, ha indicato il CEO di UBS Sergio Ermotti, citato nel comunicato.
Ermotti ha annunciato misure di risparmio supplementari al fine di migliorare la redditività e rafforzare il modello d’affari diversificato.
Il gruppo prevede costi di ristrutturazione di 100 milioni di dollari nel quarto trimestre, dopo i 69 milioni tra luglio e settembre.
Tassi negativi alla clientela top
Lo scorso agosto UBS ha annunciato l’introduzione di una commissione annua dello 0,6% sui risparmi in contanti di oltre 500 mila euro e dello 0,75% sui risparmi di oltre 2 milioni di franchi svizzeri al fine di trasferire il costo dei tassi negativi.
“L’intero settore deve affrontare la stessa sfida sui tassi negativi, quindi purtroppo siamo costretti trasferire un po’ di questo dolore” ha spiegato Ermotti, in un’intervista alla CNBC.