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Ucraina: “I russi vogliono farci morire di freddo”

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KIEV (WSI) – Quest’inverno la Russia potrebbe usare il gas naturale come un’arma di soggiogazione contro l’Ucraina.

“Ci vogliono far morire di freddo”, ha dichiarato in un’intervista a Reuters a margine di una riunione dell’Assemblea Generale dell’Onu a New York il primo ministro dell’ex Repubblica sovietica, Arseny Yatseniuk.

“A parte l’offensiva militare, hanno un’altra carta nella manica, che è l’energia”.

“L’obiettivo ultimo della Russia è di organizzare un altro conflitto energetico in Ucraina”, ha denunciato il premier. Il tutto mentre l’Ungheria ha deciso di chiudere i rubinetti verso Kiev.

L’operatore ungherese dei gasdotti FGSZ ha annunciato oggi di aver sospeso le forniture all’Ucraina attravero il cosiddetto “flusso inverso” (“reverse flow”) di gas russo, qualche ora dopo che il governo ha evocato la necessità di aumentare le proprie riserve.

La fornitura di gas all’Ucraina è cessata “per un tempo indeterminato, a partire da giovedì alle 18”, ha spiegato la Fgsz in un comunicato. “Noi riempiamo (i depositi) a un buon ritmo”, ha spiegato oggi il primo ministro Viktor Orban parlando alla radio pubblica Kossuth. “Raggiungeremo presto il 60 per cento e accelereremo”:

Lo stop al “reverse flow” ungherese è venuto dopo alcuni giorni da un incontro a Budapest tra Orban e il numero uno del gigante del gas russo Alexei Miller.

Il colosso russo del gas Gazprom può ridurre le forniture all’Ucraina come ha già fatto in giugno dopo che l’Ucraina non era riuscita a pagare in tempo.

La Commissione Europea sta lavorando a una soluzione pacifica al conflitto in corso tra Russia e Ucraina, ma per ora non sono stati fassi troppi passi in avanti.

A Berlino sono in corso negoziazioni con tutte le parti coinvolte. L’Ue sta fornendo gas all’Ucraina tramite la Slovacchia. Gli ultimi mesi di guerra tra ribelli filo russi e forze ucraine ha fatto più di 3 mila vittime.

Intanto la Corte dell’arbitrato di Mosca ha ordinato il sequestro delle azioni della compagnia petrolifera Bashneft, controllata dall’oligarca Vladimir Ievtushenkov, al quale ieri sono stati confermati gli arresti domiciliari con l’accusa di riciclaggio nella privatizzazione della stessa società.

I media hanno evocato il rischio di un nuovo caso Yukos e la Borsa di Mosca cede terreno in controtendenza con il resto degli scambi in Europa.