NEW YORK (WSI) – Per Mosca ”non ha senso commentare seriamente” le immagini satellitari diffuse dalla Nato come prova della presenza di truppe russe nell’Ucraina dell’est. “E’ diventato ridicolo. Se prima almeno qualcuno metteva il suo nome su queste immagini, fosse Breedlove (il comandante supremo Nato in Europa, ndr), Rasmussen (il segretario generale dell’Alleanza uscente, ndr) o anche Lungescu (la portavoce, ndr), ora esitano”, ha sottolineato il gen. Igor Konashenkov, portavoce del ministero della difesa russo.
Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto nella notte ai separatisti filorussi di aprire un “corridoio umanitario” per le truppe ucraine rimaste circondate dopo la presa da parte dei ribelli di Novoazovsk, città strategica nell’est dell’Ucraina.
“Mi appello alle forze ribelli perché aprano un cordone umanitario per le truppe ucraine che sono state circondate, alfine di evitare inutili vittime e per consentirgli di ritirarsi dalla zona delle operazioni”, dichiara Putin in un comunicato indirizzato “agli insorti della Novorossija” (Nuova Russia). I soldati ucraini sono stati circondati dopo “i considerevoli successi (dei separatisti) contro l’operazione militare di Kiev”, continua il presidente russo, chiedendo a Kiev di “mettere fine ai combattimenti, stabilire un cessate il fuoco e negoziare con i rappresentati del Donbass”. Putin ha anche chiesto ai separatisti filorussi di fornire “un aiuto medico” ai soldati feriti, aggiungendo che la Russia “si tiene pronta e fornirà aiuti umanitari alla popolazione del Donbass”.
La Russia è accusata dall’Occidente di sostenere i separatisti e di aver inviato soldati in Ucraina, più di mille secondo la Nato. Ieri Kiev ha reso noto che le “truppe russe” hanno preso il controllo della città di frontiera strategica di Novoazovsk (11.000 abitanti), 100 km a sud della roccaforte ribelle di Donetsk.
TRUPPE RUSSE IN UCRAINA, ‘MOSCA CI INVADE’
di Claudio Salvalaggio (ANSA)
[ARTICLEIMAGE] Rischia di degenerare in un conflitto militare diretto tra Kiev e Mosca la guerra civile nell’est dell’Ucraina, con una provocatoria sfida del Cremlino a tutto l’Occidente. Kiev, spalleggiata dagli Usa, ha denunciato oggi una vera e propria “invasione” di truppe russe chiedendo un “consistente aiuto tecnico-militare” alla Ue dopo aver invocato ieri il soccorso della Nato. Il presidente ucraino Petro Poroshenko si è visto costretto a cancellare una visita in Turchia e a convocare d’urgenza il consiglio per la sicurezza e la difesa di fronte ad un “deterioramento rapido della situazione” dovuto all’ “ingresso di truppe russe”.
Il capo dello Stato ha chiesto anche un Consiglio europeo, mentre il premier Arseni Iatseniuk ha sollecitato una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu e sanzioni più efficaci contro Mosca, come il blocco delle transazioni bancarie. Barack Obama – dopo una telefonata con Angela Merkel – ha affermato che “il mondo intero” vede forze russe entrare in Ucraina, aggiungendo che Mosca è responsabile di quanto accade a est e che il suo sconfinamento avrà “un costo”.
Ha quindi ripetuto che gli Usa non interverranno militarmente, ma non ha mancato di lanciare un monito al Cremlino: Kiev non fa parte della Nato, ma altri Paesi della regione sì e Washington “prende molto sul serio l’articolo 5” a loro tutela in caso d’invasione. Kiev ha poi incassato la solidarietà di varie cancellerie europee, a partire dal premier italiano Matteo Renzi, che in una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin ha espresso, in qualità di presidente di turno della Ue, grande preoccupazione per “l’intollerabile escalation” in Ucraina, sollecitando il ritorno al tavolo delle trattative.
Gli ha fatto eco il presidente francese Francois Hollande, mentre il premier britannico David Cameron ha ventilato “nuove conseguenze” per Mosca. La cancelliera tedesca Merkel è stata più esplicita, evocando eventuali nuove sanzioni, al pari del Dipartimento di Stato americano. Mentre al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Washington ha accusato Mosca di mentire in un duro botta e risposta nel quale il rappresentante russo ha denunciato invece “le interferenze” Usa negli affari di altri “Stati sovrani”.
[ARTICLEIMAGE] Le “violazioni russe in Ucraina” sono state discusse anche dall’Osce, dove tuttavia l’ambasciatore Andrei Kelin, ha confermato la linea del Cremlino negando la presenza di soldati russi, come ribadito più tardi anche dal ministero della Difesa. Ma a rincarare le accuse ci ha pensato la Nato, mentre la Borsa di Mosca accusava il colpo con ingenti perdite. “Un crescente numero di soldati russi interviene direttamente nei combattimenti sul terreno ucraino”, aveva twittato fin dal mattino l’ambasciatore degli Stati Uniti a Kiev, Geoffrey Pyatt, aggiungendo che “la Russia ha inviato nell’est del Paese i suoi più moderni sistemi di difesa aerea, compresi gli SA-22”. Parole a cui ha fatto eco un responsabile dell’Alleanza atlantica evocando l’incursione di oltre mille militari russi, in particolare nella zona di Novoazovsk.
La Nato ha diffuso quindi nuove foto satellitari, anche se vecchie di qualche giorno, che mostrano forze armate russe impegnate in operazioni militari all’interno del territorio ucraino. Per l’ambasciatore ucraino presso la Ue, Konstiantyn Elisseiev, si tratta ormai di una “invasione russa non più dissimulata”. E il rappresentante di Kiev all’Onu invoca l’aiuto del mondo per “resistere all’aggressione”. Del resto anche il premier dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Aleksandr Zakharenko, ha fatto delle mezze ammissioni, confidando alla tv Rossia 24 che tra i circa 3-4 mila volontari russi vi sono militari in pensione e “soldati in servizio che vengono a combattere per la nostra libertà invece di andare al mare in vacanza”.
Linea che cerca di sposare quella del Cremlino, secondo cui al massimo ci sono volontari, non truppe ufficiali. Anche perché lo scorso giugno il Senato ha revocato l’autorizzazione ad un intervento militare, su richiesta dello stesso Putin. Ma la versione comincia a mostrare le prime crepe anche in patria, dove i famigliari esigono informazioni su figli e mariti scomparsi dopo essere partiti per non meglio precisate esercitazioni e i media rivelano i misteriosi funerali di alcuni parà a Pskov. Funerali sui quali anche il Cremlino è stato costretto ad avviare “accertamenti”.
La tensione è però alle stelle, mentre Kiev annuncia di voler reintrodurre la leva militare obbligatoria appena abolita. Sul terreno sono intanto da registrare altri 11 civili uccisi e 22 feriti nelle ultime 24 ore nei bombardamenti su Donetsk, assediata da settimane dalle forze ucraine, e la conquista da parte i ”truppe russe” di Novoazovsk, cittadina strategica sul mare di Azov, dove si è aperto un terzo fronte di guerra.
“L’escalation della guerra in Ucraina in un conflitto aperto e’ ora probabile per la prima volta, dopo il fallimento della proposta tedesca di un cessate il fuoco”: lo ha twittato Dmitri Trenin, considerato uno dei piu’ attenti e autorevoli politologi russi.
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Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto nella notte ai separatisti filorussi di aprire un “corridoio umanitario” per le truppe ucraine rimaste circondate dopo la presa da parte dei ribelli di Novoazovsk, città strategica nell’est dell’Ucraina. Lapidaria la risposta del leader dei ribelli filorussi: “Accetteremo solo con la resa delle armi da parte dei soldati di Kiev”.
“Mi appello alle forze ribelli perché aprano un cordone umanitario per le truppe ucraine che sono state circondate, alfine di evitare inutili vittime e per consentirgli di ritirarsi dalla zona delle operazioni”, dichiara Putin in un comunicato indirizzato “agli insorti della Novorossija” (Nuova Russia).
I soldati ucraini sono stati circondati dopo “i considerevoli successi (dei separatisti) contro l’operazione militare di Kiev”, continua il presidente russo, chiedendo a Kiev di “mettere fine ai combattimenti, stabilire un cessate il fuoco e negoziare con i rappresentati del Donbass”. Putin ha anche chiesto ai separatisti filorussi di fornire “un aiuto medico” ai soldati feriti, aggiungendo che la Russia “si tiene pronta e fornirà aiuti umanitari alla popolazione del Donbass”.
Corridoio solo con resa delle armi – “Con tutto il rispetto dovuto al presidente (Vladimir Putin), siamo disposti ad aprire un corridoio umanitario per le truppe ucraine finite in questo pasticcio solo a condizione che ci consegnino le loro armi e le loro munizioni”, ha risposto stamani all’appello di Putin il leader dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, parlando al canale tv russo Rossiya 24.
Il rischio che la guerra civile nell’est Ucraina si trasformi in un conflitto militare diretto tra Kiev e Mosca resta alto: il governo ucraino, spalleggiato dagli Usa, ha denunciato oggi una vera e propria «invasione» di truppe russe oltre confine chiedendo un «consistente aiuto tecnico-militare» alla Ue dopo aver invocato ieri il soccorso della Nato.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko si è visto costretto a cancellare una visita in Turchia e a convocare d’urgenza il consiglio per la sicurezza e la difesa di fronte ad un «deterioramento rapido della situazione» dovuto all’ «ingresso di truppe russe». E ha chiesto anche la convocazione di un Consiglio europeo, mentre il premier Arseni Iatseniuk ha sollecitato una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu e sanzioni più efficaci contro Mosca, come il blocco delle transazioni bancarie.
Obama: “Incursione russa avrà gravi conseguenze per Mosca”
«L’incursione russa in Ucraina porterà solo nuovi costi e conseguenze negative per la Russia», ha detto Barack Obama in una dichiarazione alla Casa Bianca. Fino ad ora, ha detto Obama, «non abbiamo visto alcuna azione significativa da parte della Russia per risolvere in maniera diplomatica» la crisi ucraina. Poi il presidente Usa ha aggiunto: «Non prenderemo un’azione militare per risolvere il problema dell’Ucraina». «L’Ucraina – ha aggiunto – non è membro della Nato, ma alcuni dei Paesi suoi vicini lo sono.
Le reazioni dell’Europa
Kiev ha incassato subito la solidarietà di varie cancellerie europee, a partire dal premier italiano Matteo Renzi, che in una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin ha espresso, in qualità di presidente di turno della Ue, grande preoccupazione per «l’intollerabile escalation» in Ucraina, sollecitando il ritorno al tavolo delle trattative. Gli ha fatto eco il presidente francese Francois Hollande, mentre il premier britannico David Cameron ha ventilato «nuove conseguenze» per Mosca. Ancora più esplicita la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha evocato il possibile ricorso a nuove sanzioni.
Mosca nega lo sconfinamento
Le «violazioni russe in Ucraina» sono state discusse anche dall’Osce, dove tuttavia l’ambasciatore di Mosca, Andrei Kelin, ha confermato la linea del Cremlino negando la presenza di soldati russi, come ha ribadito in serata anche il ministero della Difesa di Mosca. Ma a rincarare le accuse ci hanno pensato Usa e Nato, mentre la Borsa di Mosca accusava il colpo con ingenti perdite. «Un crescente numero di soldati russi interviene direttamente nei combattimenti sul terreno ucraino» ha twittato l’ambasciatore degli Stati Uniti a Kiev, Geoffrey Pyatt, aggiungendo che «la Russia ha inviato nell’est del Paese i suoi più moderni sistemi di difesa aerea, compresi gli SA-22».
Nato: oltre mille militari russi oltre confine
Secondo un responsabile dell’Alleanza atlantica, si tratta di oltre mille militari russi, in particolare nella zona di Novoazovsk. La Nato ha diffuso anche nuove foto satellitari che mostrano forze armate russe impegnate in operazioni militari all’interno del territorio ucraino. Le immagini, scattate qualche giorno fa, fanno vedere lo sconfinamento di un convoglio di unità d’artiglieria pesante all’interno della campagna ucraina, nell’area di Krasnodon.