KIEV (WSI) – Probabilmente l’Europa non sarà coinvolta in un conflitto nucleare mondiale, ma la situazione in Ucraina è sempre più preoccupante.
Dopo che la Russia ha annunciato il dispiegamento di 40 nuovi missili balistici intercontinentali capaci di resistere ai sistemi missilistici della Nato, in risposta all’impegno di armi pesanti americane nei paesi alla frontiera orientale della Nato, come Balcani e Polonia, sono emersi dettagli del piano di invasione russo nell’est dell’Ucraina.
Gli specialisti del gruppo ucraino “Mirotvorets” sono entrati in possesso di documenti dello staff militare russo che confermano le intenzioni di Mosca di entrare nel territorio ucraino a est del fiume Dnipro e successivamente di occuparlo.
L’invasione avverebbe con un ulteriore massacro di civili – che servirebbe peraltro a incolpare l’esercito ucraino e giustificare l’avanzata – e i militari russi agirebbero ancora da infiltrati delle forze delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lougansk.
L’attacco sarebbe diviso in un primo blitz a Kharkiv e Donetsk, seguito da una serie di incursioni a Poltava, Kiev e Chernihiv. Le attività dell’esercito bielorusso al confine con l’Ucraina sembrano confermare tali intenzioni. È possibile che piani simili siano previsti anche in Transistria, una regione della Moldavia, che in precedenza faceva parte della Repubblica Socialista Sovietica Moldava.
I responsabili del distretto occidentale dell’esercito russo hanno approvato il piano all’inizio di aprile a San Pietroburgo e avrebbero voluto portarlo avanti già nella primavera/estate di quest’anno. L’idea è che i battaglioni prendano di mira le città più importanti, taglino tutte le linee comunicazione e distruggano le infrastrutture nel giro di 15 giorni.
Un’invasione del territorio ucraino è stata già presa in considerazione prima d’ora come una delle opzioni militari possibili in Ucraina. È stata la società di intelligencee geopolitica Stratfor a preventivarlo in marzo.
A febbraio il giornale indipendente russo Novaya Gazeta ha pubblicato un progetto delle autorità russe per conquistare quelle regioni ucraine che erano diventate parte nell’amministrazione presidenziale russa nel 2014.
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Gli Stati Uniti vogliono dimostrare ai paesi baltici e alla Polonia la loro volontà di difenderli nel caso di mire espansionistiche del Cremlino. Ai tempi del crollo dell’Unione Sovietatica le autorità americane si erano impegnate a non allargare la Nato verso la frontiera russa.
Ma i paesi confinanti, che temevano lo spirito vendicativo russo, hanno chiesto la protezione delle forze occidentali. Proprio l’ingresso dei paesi dell’est europeo nella Nato potrebbe aver convinto Putin a espandersi in Ucraina e Georgia.
Fonte: Mirotvorets
(DaC)