(WSI) – Eurolandia e tutta l’Unione europea stanno lottando per la loro stessa sopravvivenza. L’allarme è stato lanciato dal presidente permanente dell’Ue, Herman van Rompuy. Né l’Unione monetaria né l’Ue a 27 riuscirano infatti a “sopravvivere”, ha detto, se non verranno risolti i problemi di bilancio di alcuni Paesi.
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“Siamo di fronte a una crisi per la nostra sopravvivenza”, ha detto van Rompuy durante un discorso a Bruxelles. “Dobbiamo lavorare tutti insieme per permettere alla zona euro di sopravvivere. Infatti, se l’euro non sopravvive, neanche l’Unione europea sopravvive” Ma ha aggiunto: “Ho fiducia che supereremo questo momento”.
L’intervento di Herman Van Rompuy arriva mentre la zona euro attraversa una nuova fase di turbolenza a causa delle preoccupazioni circa la situazione di Irlanda, ma anche Portogallo, Grecia e Spagna, Paesi che registrano un deficit molto elevato.
Oggi la questione sarà il tema dominate del consueto vertice mensile dei ministri finanziari dell’Unione valutaria, l’Eurogruppo, che precede il consiglio tra ministri di tutta l’Ue a 27, l’Ecofin di domani.
Intannto e’ passata, senza che fosse possibile raggiungere un accordo tra Consiglio e Parlamento, la scadenza di mezzanotte, ultimo termine per l’approvazione della Finanziaria 2011 della Ue. Le conseguenze sono potenzialmente gravi. Il Commissario al Bilancio, Januz Lewandowski, ha ricordato che «a febbraio mancheranno 6 miliardi per la politica agricola». Non ci saranno, tra l’altro, fondi per il servizio diplomatico e le autorità di governance economica.
Allarme anche sul fronte deficit, lanciato dal presidente permanente dell’Unione europea, Herman Van Rompuy: «L’Eurozona e la Ue nel suo complesso – ha detto – non sopravviveranno se i problemi di bilancio attuali di alcuni Paesi non saranno risolti». Ad opporsi al raggiungimento di qualsiasi possibile accordo sui tre punti della Finanziaria considerati fondamentali dal Parlamento europeo (meccanismo di flessibilità sui bilanci 2012 e 2013, risorse proprie, definizione del quadro pluriennale 2014) sono state le rappresentanze di Gran Bretagna e Olanda, con il sostegno della Svezia.
Nella fase finale della ormai evidentemente inutile conciliazione, il capo della Commissione parlamentare Bilancio, il francese Alain Lamassoure, ha osservato che «per la dignità delle istituzioni è meglio constatare che non è possibile trovare un accordo, se continuassimo saremmo all’asilo nido». La presidenza belga, come ultima chance, ha cercato di indurre il Parlamento ad approvare comunque il bilancio 2011 sul quale c’era perfetto accordo sui tetti di spesa al +2,91% chiesti dal premier britannico David Cameron, rimandando ad una fase successiva la discussione politica sul ruolo del Parlamento. La delegazione parlamentare, guidata dal polacco Jerzi Buzek, ha constatato invece la mancata disponibilità del Consiglio.
Ora sarà la Commissione europea a dover formulare una nuova proposta di bilancio, ma la questione politica finirà sul tavolo del vertice dei leader europei in programma il 16-17 dicembre a Bruxelles. Per evitare l’esercizio provvisorio che di fatto bloccherebbe i fondi europei il Parlamento potrebbe convocare una sessione plenaria straordinaria pochi giorni prima di Natale.