Per la prima volta in vent’anni di storia della zona euro la Commissione Ue boccia una manovra di bilancio di uno Stato membro e chiede di correggerlo entro tre settimane. Questo in sintesi cosa è successo ieri dopo che in conferenza stampa il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis e il commissario agli affari economici Pierre Moscovici hanno rigettato la legge di bilancio del governo giallo-verde. Una bocciatura che era nellaria e che difatti non ha molto sorpreso i mercati.
Ma cosa succede adesso? Bruxelles ha chiesto al governo italiano di presentare una nuova versione il più presto possibile, al più tardi entro tre settimane, quindi entro il 13 novembre. La palla quindi spetta al governo che, dalle parole dei diretti interessati, sembra non voler fare alcun passo indietro. Allora il rischio concreto è che venga aperta una procedura di infrazione per debito, come annunciato dal vice-presidente della Commissione responsabile per l’euro, Valdis Dombrovskis, nei confronti del nostro Paese.
Il riferimento è all’articolo 126/3 dei Trattati sulla base di cui la Commissione, che si riunisce il 3 e 4 dicembre, potrà raccomandare al Consiglio di aprire una nuova procedura per disavanzo eccessivo. Già a dicembre, o più tardi a febbraio, l’organo legislativo dell’Unione sarà il via libera alla procedura. A quel punto partiranno le raccomandazioni ma se l’Italia continuerà a non far , Bruxelles avanzerà la richiesta di versare in un deposito infruttifero presso l’Unione una cifra pari allo 0,2% del Pil, circa 3,6 miliardi. Una multa in sostanza a cui potrebbe essere aggiunta una componente variabile fino a un tetto complessivo dello 0,5% del pil, vale a dire 9 miliardi.
Le prossime date clou da segnare per comprendere l’evolversi della situazione italiana sono il 5 novembre quando il dossier italiano sarà sul tavolo dell’Eurogruppo poi l’8 la Commissione pubblicherà le previsioni economiche aggiornate e il 13 novembre è il termine ultimo per presentare a Bruxelles una nuova bozza della legge di bilancio. Giorno 21 novembre infine la Commissione pubblicherà il parere definitivo sulla legge di bilancio e da lì si saprà cosa succederà.