Per la prima volta nella storia dell’Unione Europea la Commissione ha rigettato la proposta di manovra economica presentata da un governo nazionale. È quanto accaduto nell’ultimo capitolo del duro confronto fra il governo italiano e Bruxelles. Di fronte a una sfida conclamata, l’Ue ha deciso di reagire al mancato rispetto del piano di rientro del deficit strutturale.
“Oggi, per la prima volta, la Commissione è obbligata a chiedere a un paese dell’area dell’euro di rivedere il suo progetto di piano di bilancio“, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, “ma non vediamo alternative che non siano richiedere al governo italiano di operare tale revisione. Abbiamo adottato un parere che concede all’Italia un massimo di tre settimane per fornire un progetto di bilancio riveduto per il 2019″.
“Il governo italiano è apertamente e consapevolmente contrario agli impegni presi“, ha poi aggiunto il vice di Juncker, “l’esperienza ha dimostrato più volte che deficit e debito pubblico più elevati non portano una crescita duratura. E il debito eccessivo rende la tua economia più vulnerabile alle crisi future”, ha detto Dombrovskis.
Il rapporto deficit/Pil previsto dal governo per il 2019 è al 2,4%; in crescita rispetto a quello previsto per il termine del 2018, al 2,0%. L’Italia, ha ricordato la Commissione, ha il secondo maggior rapporto debito/Pil d’Europa al 131,2% e i costi di servizio del debito più elevati: “Nel 2017 la spesa per interessi in Italia si è attestata a circa 65,5 miliardi di euro, pari al 3,8% del Pil”.
Il governo italiano è convinto che lo stimolo fiscale possa aiutare l’Italia a mantenere un ritmo di crescita adeguato in una fase di rallentamento dell’economia europea, ma, ha affermato Dombrovskis, “se una politica fiscale più accomodante colpisce la fiducia, può avere in realtà l’effetto opposto alla crescita”.
Lo spread Btp-bund è in crescita di circa 3 punti al momento, a quota 313,4; in discesa dopo l’impennata immediatamente successiva all’annuncio ufficiale della bocciatura alla manovra economica. Anche sul fronte del listino azionario italiano l’impatto è stato solo leggermente negativo: al momento il Ftse Mib resta al di sopra dei minimi di giornata toccati intorno alle 11 del mattino. La seduta è comunque negativa, con un -0,98% a 18.779,70 punti.
“A maggio, la Commissione europea non ha proposto di aprire una procedura per i disavanzo eccessivo, soprattutto a causa dell’ampio rispetto da parte dell’Italia dei suoi impegni “, ha detto Dombrovskis chiarendo che l’arrivo del governo Conte ha segnato una netta inversione di tendenza rispetto al passato: “I piani attuali sono un cambiamento sostanziale, che potrebbe richiedere una rivalutazione di tale conclusione. La palla è ora nella metà campo del governo italiano”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue.
Cosa succede ora. Se il governo terrà fede alle parole dei leader di Lega e M5s, la manovra non subirà modifiche sostanziali e la Commissione Ue potrà avviare la procedura d’infrazione, richiedendo formalmente correttivi al governo italiano e, in caso di mancata collaborazione, applicare multe. Di norma la collaborazione sulle politiche economiche fra Ue e stati membri non ha mai reso necessario l’uso delle sanzioni.
Nel 2016 Spagna e Portogallo andarono vicine all’applicazione delle multe, che nel loro caso furono fissate dal Consiglio Ue allo 0,2% del Pil (un successivo accordo sui provvedimenti economici da adottare scongiurò la multa). Nel caso italiano una multa di tale entità costerebbe allo stato oltre 3,4 miliardi.