Economia

Ue boccia legge stabilità, non rispetta parametri tetto debito

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ROMA (WSI) – “Il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto”, disse Papa Benedetto XVII pochi mesi prima di lasciare l’incarico di Pontefice scioccando il mondo.

Il giudizio della Ue è severo per il Primo Ministro Enrico Letta e il Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, i quali si sentono fieri della manovra finanziaria (pur lasciando la porta aperta a qualche modifica). Evidentemente hanno fatto male i compiti.

Da Bruxelles il voto è di insufficiente in pagella per la legge di Stabilità italiana per il 2014. Il motivo? Sfora i parametri europei sul tetto del debito. “C’e’ il rischio che la bozza di legge di bilancio 2014 non rispetti le regole del Patto di crescita e stabilita”’, e percio’ va rivista. Lo afferma la Commissione europea nel giudizio sulla Legge di stabilita’.

In particolare, “non vengono rispettati i tetti di riduzione del debito nel 2014″, che secondo le previsioni della Commissione Ue raggiungeranno il 134% del Pil.

Inoltre “la bozza di legge di bilancio 2014 dell’Italia mostra progressi limitati per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni fiscali messe a punto dal Consiglio Ue nel contesto del semestre europeo”.

Di conseguenza, per il nostro paese non ci sono le condizioni per avvalersi della clausola degli investimenti a sostegno della crescita, in base alla quale le spese a sostegno della crescita non vengono tenute in considerazione ai fini del conteggio del deficit, proprio perchè l’elevato livello di debito pubblico rischia di ripercuotersi sul deficit, afferma la Commissione.

La clausola sugli investimenti pro-crescita è importante per la libertà di manovra dei paesi. In base al patto di bilancio europea (o ‘fiscal compact‘), tutti i paesi (che sono 25, in quanto il patto non e’ stato sottoscritto da Gran Bretagna e Repubblica ceca) devono mantenere entro il 3% il livello di deficit rispetto al Pil.

La clausola per gli investimenti produttivi prevede che le spese per interventi a sostegno dell’economia e della produttività non vengano conteggiati in questo calcolo per la soglia del deficit. Oggi la Commissione europea ha concluso che “l’Italia non può beneficiare della clausola per gli investimenti nel 2014 in quanto sulla base delle previsioni autunnali della Commissione europea non ci sarebbero gli aggiustamenti strutturali minimi richiesti per portare il rapporto debito/Pil verso un livello di decrescita sufficiente”.

Infine, “la Commissione europea invita le autorità italiane a prendere le misure necessarie, all’interno del processo per il bilancio nazionale, per assicurare che il budget 2014 rispetti pienamente il Patto di crescita e stabilità”.