Il caso dell’Italia è un caso complesso stiamo parlando di un paese ad alto debito. Così il numero uno della Bce Mario Draghi parlando da Bali ai meeting annuali del Fondo monetario internazionale.
“La discussione diventa ancora più complicata se alcuni mettono in discussione l’euro: queste affermazioni hanno creato grandi danni, ci sono prove che lo spread è aumentato dopo queste affermazioni”.
In merito poi alla legge di bilancio, il numero uno della banca centrale si dice fiducioso che tutte le parti trovino un compromesso.
“Bisogna aspettare per dare una valutazione complessiva della legge di bilancio. Intanto tutte le parti devono abbassare i toni, non solo l’Italia. Non è la prima volta che c’è stata una deviazione delle regole stabilite dall’Europa”.
Il presidente della Bce poi respinge la tesi secondo cui l’aumento dello spread sarebbe in qualche modo legata alla decisione della Banca centrale di chiudere il programma di acquisto dei titoli di Stato.
“Vi faccio un esempio, la Bce non compra titoli greci, che non hanno i requisiti, eppure lo spread tra Italia e Grecia si è ristretto (…) nei trattati sono stati inseriti meccanismi pensati proprio per gestire queste situazioni”.
La nuova presa di posizione di Draghi, più morbida nei confronti dell’Italia rispetto a qualche settimana fa quando aveva affermato che le parole usate dal governo creano danni a famiglie e imprese, trova il beneplacito del premier Giuseppe Conte.
“A me interessa innanzitutto il metodo: prima bisogna sedersi a un tavolo, analizzare i contenuti, e dobbiamo avere il tempo di poter spiegare come l’abbiamo impostata. Non esiste, se non attraverso pregiudizi, una valutazione preventiva, quindi lasciateci il tempo di sedere attorno a un tavolo con i nostri interlocutori europei e di spiegare la nostra manovra. Sono convinto di poterli persuadere”.