BERLINO (WSI) – Un fondo europeo “per i giorni di pioggia” è l’idea che il direttore del Fondo monetario Internazionale Christine Lagarde ha pensato per l’eurozona.
Un fondo che serve ad attutire eventuali shock macroeconomici che potrebbero portare nuovamente in crisi l’area della moneta unica in futuro.
“Un’Europa più unita può essere una bussola per tutta l’area e un faro di speranza per il mondo. Ma per svolgere questa funzione, l’Europa non può essere solo un’unione economica per i tempi di acque calme. L’area della moneta unica ha la necessità di completare l’architettura con le parti che mancano per prepararsi per la prossima crisi“.
Il fondo di cui parla la Lagarde si attiverebbe in maniera automatica nel caso in cui il tasso di disoccupazione di un Paese deviasse dalla media e sarebbe alimentato da un contributo annuale dei partner che varrebbe lo 0,35 per cento del loro Pil. Nel caso di shock particolarmente gravi, il fondo potrebbe approvvigionarsi sul mercato attraverso dei bond. Per accedervi però i Paesi devono mostrare di avere i conti pubblici in ordine. Nel suo discorso a Berlino presso l’istituto di ricerche economiche Diw, la Lagarde è intervenuta anche a parlare della crescita globale.
“La crescita economica in quasi tutte le aree del mondo è forte a un livello complessivo attorno al 3,9%, nella zona euro l’Fmi prevede una crescita del 2,2% quest’anno, ciò significa che l’espansione è entrata nel quinto anno consecutivo, è sostenuta e largamente distribuita, però ci sono forti dinamiche opposte che costituiscono una minaccia: l’affermazione del populismo e le sirene di breve termine che chiamano al protezionismo, a questo punto occorrono delle linee guida per navigare in acque così increspate”.