Si sono deteriorati, forse irrimediabilmente, i rapporti tra i ministri del Regno Unito incaricati di gestire il processo di Brexit e l’Unione Europea. La colpa è delle uscite controverse del ministro delle Finanze Boris Johnson e del ministro per la Brexit David Davis.
Funzionari europei di alto profilo hanno definito i due politici inglesi “arroganti” e “incapaci“. Davis e Johnson hanno fatto un primo grande passo falso, svelando con troppo anticipo che Londra alla fine vuole rimanere nel mercato comune europeo.
La reputazione di Johnson, in particolare viene messa in discussione in Europa. “Non è più divertente”, ha detto un ambasciatore al Times. Il ministro italiano per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda ha detto di essersi sentito insultato da Johnson quando quest’ultimo ha osservato che l’Italia aveva interesse a far si che Londra mantenesse l’accesso nel mercato unico, altrimenti avrebbe venduto meno Prosecco.
In una dichiarazione particolarmente ostile, il ministro tedesco Manfred Weber ha definito “incredibile” Johnson. Weber, un alleato molto vicino alla Cancelliera Angela Merkel, dice di aver perso gran parte del rispetto che nutriva per il segretario degli Esteri britannico dopo le sue ultime uscite e in particolare quelle discordanti sulla Turchia.
Dopo aver detto durante la campagna per il fronte del Leave prima del referendum sulla Brexit che uno dei motivi per cui Londra doveva lasciare l’Ue era che presto avrebbe accolto anche la Turchia, a settembre Johnson ha cambiato idea, dicendo che avrebbe appoggiato la candidatura di Istanbul per entrare a far parte del blocco a 28.
“È incredibile, detto sinceramente. È una provocazione pura“, ha detto in riferimento alle posizioni contradditorie del rappresentante del governo britannico.