Bruxelles prepara la rivoluzione dell’Iva. Una rivoluzione che nasce sotto il segno della flessibilità nella determinazione delle aliquote all’interno di una nuova “gabbia” di riferimento.
A presentare le linee generali ci ha pensato il commissario all’Economia Pierre Moscovici. Nel suo progetto, oltre all’aliquota standard non inferiore al 15%, gli Stati membri potranno scegliere due aliquote ridotte comprese tra il 5% e l’aliquota base, in aggiunta a una esenzione Iva (o “tasso zero”) ed un secondo scaglione ultra-agevolato con aliquota inferiore a quella già ridotta.
Obiettivo finale è quello di creare un contesto fiscale più favorevole allo sviluppo delle piccole e medie imprese oltre a ridurre le frodi transfrontaliere, che ad oggi ammontano a circa 50 miliardi all’anno.
La semplificazione passa in sostanza dalla fissazione di aliquote il più possibile armoniche nell’area dei 27, con la possibilità per gli Stati membri di agire comunque su alcune categorie di prodotti ad aliquota ribassata.
Quella della flessibilità sull’IVA, è una “misura di libertà”, ha spiegato Moscovici, presentando il pacchetto.
“Se la riforma andrà in porto non ci saranno più i lunghissimi negoziati in Consiglio ogni volta che c’è da allargare una lista nazionale dei settori a cui applicare le aliquote ridotte”.
Le norme comuni dell’UE in materia di IVA, approvate da tutti gli Stati membri nel 1992, sono ormai “obsolete e troppo restrittive”ha concluso Moscovici – sottolineando che, fra l’altro, sono state pensate quando ancora non esisteva Internet.