NEW YORK (WSI) – La Gran Bretagna pagherà un conto salato per l’uscita dall’Unione europea, sancita dal referendum dello scorso 23 giugno. Un primo assaggio degli effetti post-Brexit arriverà giovedì. E’ allora che il governatore della Bank of England Mark Carney annuncerà, secondo la stima degli analisti, una crescita poco sopra lo zero per il terzo trimestre. Un dato che, se veritiero, confermerebbe le paure di una recessione dietro l’angolo per Londra. Per alcuni analisti, tra luglio e settembre l’economia a stelle e strisce dovrebbe segnare una flessione dello 0,4%.
L’ipotesi sta prendendo sempre piu’ piede, dopo la pubblicazione giorni fa della fiducia dei consumatori di luglio, crollata di 11 punti, record che non ha uguali negli ultimi ventisei anni anni.
Il messaggio è stato riaffermato da nuovi indicatori. Ieri il Pmi della manifattura è caduto fino a quota 48,2 in ulteriore contrazione dal 49,1 alla base dell’indice Markit della scorsa settimana che aveva fermato la composizione industria e servizi a quota 47,7, livello sfiorato nel 2009 e considerato dagli analisti «drammatico deterioramento economico».
La contrazione, come si legge in un articolo del Sole 24 Ore, colpisce tutti i settori a cominciare dalla finanza, al centro di un allarme diffuso ieri da Ernst Young, che immagina una frenata del 2% nel 2017. Non si sottrae, come abbiamo visto, la manifattura e stessa sorte sembra toccare a costruzioni e immobiliare.
“Foxtons, una delle più note agenzie immobiliari, ha riportato un calo del 42% negli utili di metà esercizio quando Brexit non aveva ancora morso fino in fondo, ma aveva già determinato un rallentamento delle compravendite ora in fortissimo calo, soprattutto nelle zone prime di Londra. Bofa Merrill Lynch prevede una caduta del 10% dei prezzi degli immobili residenziali nel Regno Unito” riporta l’articolo, in cui si ricorda che, “Solo il calo della sterlina potrà frenare una curva già evidente, inducendo acquirenti stranieri a cercare un’occasione a buon prezzo a Londra e immediati dintorni. E la caduta non sembra destinata a fermarsi. Il pound sul dollaro è sempre sopra 1,30, ma ci sono analisti che immaginano un calo fino a 1,20 e anche più giù”.
Tornando alla riunione della Bank of England, quest’ultima, secondo gli esperti, dovrebbe portare ad un taglio dei tassi di interesse dal +0,50% ad un +0,25%. Oltre ad un taglio del costo del denaro in molti ad attendersi anche un aumento del QE, interventi che dovrebbero portare ad un ribasso della sterlina.