La Banca d’Inghilterra ha chiesto un innalzamento del capitale di sicurezza mantenuto dalle banche del Paese, in vista di possibili esiti traumatici dai negoziati sulla Brexit uniti a una grave recessione globale. Nel complesso dovrebbe esser messo da parte un cuscinetto extra da 6 miliardi di sterline per far fronte a questi rischi, ha calcolato il Financial Times.
Mentre tutte le grandi banche inglesi hanno superato con successo gli stress test che simulano gli scenari di hard Brexit più severi, l’istituto centrale ha comunque sollecitato maggiori margini di sicurezza per escludere anche i rischi derivanti da un possibile rallentamento globale in concomitanza con la rottura traumatica con l’Ue.
“La combinazione di una Brexit disordinata e di una grave recessione globale… potrebbe comportare condizioni più gravi rispetto quelle dello stress test”, ha fatto sapere la Banca d’Inghilterra.
A nessun istituto è stato richiesto un aumento di capitale, al termine di questo test che in Gran Bretagna non si era ripetuto dal 2014. Tuttavia, è emerso come Rbs e Barclays siano i due nomi da tenere maggiormente sotto osservazione in quanto il loro successo allo stress test è stato determinato dal riconoscimento degli sforzi già compiuti nella direzione del rafforzamento del bilancio.
Anche se per la BoE la possibilità di una Brexit disordinata non è quella più probabile, il governatore Mark Carney ha avvertito che un’uscita dura dal blocco Ue potrebbe “avere un effetto su famiglie e imprese… Si tratta di minimizzare questi effetti, attutirli”. La nuova Regolamentazione Prudenziale della BoE sarà espressa nei dettagli prima di Natale.