“Gli shutdown non peggiorano in proporzione lineare, peggiorano in modo esponenziale”, ed è per questa ragione che i funzionari del governo sono già al lavoro per prevedere le possibili conseguenze di uno stop ai pagamenti protratto fino a primavera. La citazione è dell’ex dell’Office of Management and Budget, attivo durante l’era Obama, Sam Berger.
Gli shutdown dei governi americani non sono una rarità, ma generalmente non durano che pochi giorni. Quello in atto, arrivato finora a 26 giorni, è il più lungo della storia americana moderna. E le condizioni politiche per archiviarlo, con la persistente distanza fra amministrazione e Democratici, sembrano ancora lontane.
Secondo un’analisi pubblicata da Bloomberg, le conseguenze di una “chiusura” dei rubinetti del governo potrebbero diventare disastrose nel giro di appena un mese. “Gli addetti alla sicurezza degli aeroporti potrebbero smettere di lavorare, lasciando i voli a terra.
I tribunali federali potrebbero smettere di ascoltare casi civili. Gli autobus urbani potrebbero smettere di funzionare”, ha esordito l’agenzia. Al momento sono 800mila i lavoratori federali che stanno lavorando senza percepire una retribuzione a causa dello shutdown, con le prime cause legali già avviate contro l’amministrazione.
Più si protrae lo shutdown, più la pazienza dei dipendenti federali verrà messa a dura prova, fino al punto di rottura. “Più questo shutdown andrà avanti, meno soldi arriveranno per le bollette, per la cura dell’infanzia e per gli alimenti, e questo alimenterà ancor di più l’assenteismo”, ha detto a Bloomberg Rick Heldreth, presidente locale della Federazione americana degli impiegati governativi.
La sospensione dei soli buoni alimentari a sostegno delle fasce più disagiate può pesare da solo fino a mezzo punto di Pil, ha affermato il capo economista della società di consulenza fiscale RSM US Joe Brusuelas.